Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

meno direttamente il 25 per cento della sua popolazione, fa delle Filippine il paese a più alta densità migratoria del mondo, il quarto come numero di cittadini all'estero dopo Cina, Messico e India. Un flusso che crisi locali, conflitti regionali, contingenze in- ternazionali possono rallentare ma che non arrestano, con un nu- mero medio di partenze annue che si aggira attorno al milione. Risultato: un flusso di rimesse che si avvicina ai 20 miliardi di dollari all'anno, con una ricaduta sul piano economico e sociale che mantiene il paese nella di- pendenza dalla sua migrazione. TORNARE O RIMANERE? Un fenomeno che viene da lon- tano, dagli inizi degli anni Set- tanta, quando i filippini, sotto la L e Filippine sono unite al nostro paese da una ca- tena di 400mila braccia. In Italia, da oltre trent'anni, i laboriosi e pacifici abitanti del- l'arcipelago asiatico cercano l'in- tegrazione, affidando ad essa le proprie speranze e possibilità di futuro. In Italia, sempre più filip- pini si integrano, anche per il tra- mite della cattolicità condivisa. Tuttavia il nostro paese è tutt'al- tro che centrale in un fenomeno unico per dimensioni e caratteri- stiche. L'emigrazione che sposta su quattro continenti un decimo dei quasi 100 milioni di abitanti dell'arcipelago e interessa più o dittatura di Ferdinand Marcos hanno cominciato a guardare al- trove nella speranza di trovare un reddito certo ma anche diverse prospettive esistenziali. In que- sto, allora come oggi incoraggiati dal governo che nella migrazione aveva e ha individuato una valvola di sfogo a disoccupazione e ten- sioni, ma anche l'accesso a pre- ziose rimesse in valuta straniera. Alla dittatura, nel febbraio 1986 è subentrata la nuova democrazia guidata da Corazon Aquino a cui sono seguite altre leadership ugualmente incapaci di trovare una soluzione ai gravi problemi del paese sintetizzabili in povertà e insicurezza. Così i filippini sono partiti, affrontando viaggi e tra- sferimenti in paesi di cui sape- vano poco, a volte nulla, sul filo dei rapporti interpersonali e so- vente anche della tratta di esseri umani. Fino in tempi recenti, il motivo principale che li ha spinti è stata la necessità di mandare denaro alle famiglie e di garan- tirsi un futuro ritorno in patria. Oggi però la prospettiva è sovente diversa, è quella dell'emigrazione permanente ove le condizioni e le leggi locali lo consentano. Una AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MC 17 # Sopra : una coppia di filippini a passeggio per Modena. # A sinistra : la comunità filippina di Modena porta «il tricolore più lungo del mondo» in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

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