Missioni Consolata - Luglio 2012

LUGLIO 2012 MC 73 MC RUBRICA persona su tre al mondo (il 32%). Solo l’1% della popolazione mondiale vive in paesi nei quali le condizioni sono migliorate. Tra i 25 paesi più popolosi del mondo (che complessivamente contano il 75% della popolazione globale) le restrizioni sono cresciute in 8: in Cina, Nigeria, Russia, Thailan- dia, Regno Unito e Vietnam l’au- mento è dovuto primariamente all’accresciuta ostilità sociale, mentre in Francia ed Egitto l’au- mento è dovuto principalmente a misure restrittive prese dai ri- spettivi governi. Delle 5 regioni geografiche del mondo, quella comprendente Medio Oriente e Nord Africa è la regione con la più alta propor- zione di paesi (il 30%) che hanno registrato un incremento delle restrizioni. Tra questi l’Egitto, in- sieme all’Indonesia, è il paese con punteggi più alti per en- trambi gli indicatori (restrizioni governative e ostilità sociale). L’Europa è invece l’area geogra- CRESCENTI ATTACCHI Lo scenario descritto dall’Uscirf, le notizie apprese dai mezzi d’informazione e dalle organiz- zazioni che nel mondo monito- rano la situazione della libertà religiosa, confermano il trend di crescita delle restrizioni de- scritto in modo articolato e ap- profondito da un altro studio pubblicato nella seconda metà del 2011. Il rapporto, intitolato Rising Re- striction on Religion (Crescenti restrizioni sulla religione) del Pew Research Center's Forum on Religion & Public Life , prende in considerazione il triennio 2006-2009 mettendo in con- fronto i dati dei diversi anni per valutare l’evoluzione della li- bertà religiosa nel tempo, attra- verso l’uso di due indicatori: le restrizioni governative, quindi le politiche istituzionali dei diversi paesi, e il livello di ostilità so- ciale nei confronti delle diverse espressioni religiose. I risultati dello studio indicano che circa il 70% della popola- zione mondiale vive in paesi con forti limitazioni di credo e di culto. Le restrizioni religiose tra il 2006 e il 2009 sono aumentate in 23 paesi (12%) sui 198 indagati, di- minuite in 12 (6%), e sostanzial- mente stabili nei restanti 163. Poiché parecchi dei paesi in cui si è registrato un aumento delle restrizioni sono molto popolosi, esse hanno colpito una percen- tuale di popolazione mondiale più larga rispetto alla percen- tuale del numero di paesi: oltre 2,2 miliardi di persone, circa una fica con la più alta proporzione di paesi che hanno visto aumentare in modo significativo l’ostilità so- ciale. Cinque dei dieci paesi che ne hanno registrato l’aumento sono europei (Bulgaria, Dani- marca, Russia, Svezia, Regno Unito), 4 asiatici (Cina, Mongolia, Thailandia e Vietnam), 1 africano (Nigeria). Tra il 2008 e il 2009 il numero di paesi i cui governi hanno com- piuto uccisioni, violenze fisiche, incarcerazioni, allontanamenti da casa, danneggiamenti o di- struzioni di abitazioni o luoghi di culto è salito da 91 a 101. Sono 142, circa tre quarti del totale, i paesi in cui uccisioni, atti di vio- lenza, diffamazione, conversioni forzate, sparizioni, sono stati perpetrati da privati cittadini sin- goli o organizzati. Gruppi terroristici legati alla re- ligione sono stati attivi nel 2009 in 74 paesi. Tra il 2006 e il 2009 si sono regi- strate vessazioni a livello sociale # A sinistra: Mongolia. La gher-cappella dei Missionari della Consolata ad Arvaiheer. # Sotto: Mongolia. Un gruppo di monaci buddisti.

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