Missioni Consolata - Luglio 2012

LIBERTÀ RELIGIOSA der» - ha dichiarato che «ridurre la libertà religiosa dei cristiani re- sidenti nei territori occupati da parte delle forze armate turche rientra nel disegno strategico di Ankara di completare la “pulizia etnica” iniziata nel 1974». Alcuni gruppi religiosi del Nord hanno ri- ferito il monitoraggio delle loro at- tività da parte delle autorità ci- priote turche, percependolo come atto intimidatorio. Anche nella parte sud dell’isola tuttavia si re- gistrano episodi di restrizione della libertà religiosa. I turchi ci- prioti non possono accedere ad al- cuni cimiteri e moschee, la comu- nità buddista ha difficoltà a otte- nere i permessi per la costruzione di un luogo di culto proprio, i Bahai devono seppellire i propri morti nei cimiteri per stranieri perché gli altri sono generalmente destinati ai soli gruppi religiosi ri- conosciuti, la comunità ebraica non riesce a ottenere l’allaccia- mento all’acqua per il proprio ci- mitero da parte del comune di Larnaca, né un terreno per la co- struzione di una sinagoga. CRISI IGNORATA Quelle descritte sono solo tre delle molte situazioni in cui la li- bertà religiosa viene limitata in giro per il mondo. Organizzare assemblee religiose pacifiche, parlare del proprio credo, o cambiarlo, possedere e distribuire letteratura religiosa, inclusa la Bibbia e altre scritture sacre, educare i propri figli se- condo gli insegnamenti e le prati- che della propria fede sono atti spesso vessati, proibiti e puniti. I governi violano la libertà reli- giosa con restrizioni di vario ge- nere e con l’omissione di preven- zione o di repressione delle di- scriminazioni e delle violenze sociali. Cristiani, Musulmani, Induisti, Buddisti, Ebrei, e i membri di tutti i gruppi religiosi, non solo quando sono una minoranza nel proprio paese, si trovano a su- bire ingiustizie e limitazioni. «L’anno scorso, mentre la crisi economica riempiva i giornali, un’altra crisi di portata equiva- lente passava inosservata - de- nuncia l’Uscirf nel suo rapporto riguardante il periodo aprile 2011-febbraio 2012 -. Nel pae- saggio globale il fondamentale diritto umano alla libertà di reli- gione ha subito crescenti attac- chi. In misura allarmante, le li- bertà di pensiero, coscienza, re- ligione o credo sono state ri- dotte, spesso tramite minacce alla sicurezza e sopravvivenza di persone innocenti». # Moschea (islam tradizionale, non ahmadi) di Astana, capitale del Kazakistan. di libri e materiali religiosi, e as- segna alla pubblica sicurezza il potere di controlli, sequestri e arresti. CIPRO Era la fine di aprile quando a un vescovo e a un sacerdote della chiesa ortodossa di Cipro è stato negato il permesso di recarsi a celebrare la messa nei territori del Nord amministrati dai turchi- ciprioti. L’ambasciata di Cipro a Roma - secondo «Vatican Insi- PAESI A ELEVATO RISCHIO L’Uscirf individua una lista di paesi particolarmente a ri- schio sotto il profilo della li- bertà religiosa, e un’altra di paesi da tenere sotto osserva- zione. Countries of Particular Con- cern: 16 paesi in cui sono state riscontrate violazioni particolarmente gravi della li- bertà religiosa. M YANMAR C OREA DEL NORD E GITTO E RITREA I RAQ I RAN N IGERIA P AKISTAN C INA A RABIA S AUDITA S UDAN T AJIKISTAN T URCHIA T URKMENISTAN U ZBEKISTAN V IETNAM Uscirf’s watch list: 9 paesi in cui le violazioni alla libertà re- ligiosa riscontrate sono meno gravi rispetto ai Cpc ma che richiedono comunque un’e- strema attenzione. A FGHANISTAN B IELORUSSIA C UBA I NDIA I NDONESIA L AOS R USSIA S OMALIA V ENEZUELA

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