Missioni Consolata - Luglio 2012

Odinga aveva fatto precipitare il Kenya nel caos. È stato in quel momento che la cheetah genera- tion si è messa a ruggire, dalla tastiera di un computer. Her- sman, Rotich, attivisti di base ad Harvard e soprattutto tanti gio- vani keniani lanciarono Ushahidi – testimone in kiswahili – una piattaforma online che permette di mappare la crisi in corso sulla base di sms ed e-mail inviati da chiunque. Un caso esemplare di crowdsourcing , ovvero raccolta diffusa di informazioni, che ha trovato applicazioni anche in altri contesti: dopo i terremoti ad Haiti e in Cile, durante l’operazione Piombo fuso su Gaza, nei conflitti in Libia e in Siria. Attorno a Ushahidi è aumentata l’atten- zione sulle potenzialità della tec- nologia recepita anche da orga- nizzazioni come Un Ocha (Orga- nizzazione delle Nazioni Unite per il coordinamento dell’aiuto uma- nitario), che per la prima volta ha chiesto la collaborazione della comunità di volontari di Ushahidi per monitorare l’emergenza GENERAZIONE DI GHEPARDI È stato al Ted African Forum di Arusha, in Tanzania, che, dal palco, l’economista ghanese George Ayittey ha lanciato la sua profezia sul futuro del continente, con una metafora dal tipico re- spiro africano: c’è la generazione degli ippopotami e quella dei ghepardi. I primi sono legati alla logica postcoloniale e sono i dino- sauri della politica, impastoiati nei ruoli di potere tradizionali e nella corruzione. I secondi guar- dano avanti, corrono veloci, sono curiosi, vogliono cambiare il mondo. La cheetah generation , vaticinò, sta sbocciando. Al netto dell’enfasi, la profezia si è rivelata in parte corretta. Her- smann, che si trovava tra il pub- blico, lo verificò meno di un anno dopo quando, insieme a un’attivi- sta keniana anch’essa in platea, Juliana Rotich, vide il paese che aveva scelto come seconda casa sull’orlo della guerra civile. La contestata vittoria del presi- dente in carica Mwai Kibaki sul leader dell’opposizione Raila umanitaria ad Haiti. Inoltre, a partire da iniziative come Ushahidi la cheetah generation è cresciuta e si è data da fare, so- prattutto in Africa orientale, il vero cuore di questa rivoluzione che s’irradia non solo in Africa ma in tutti i Pvs (Paesi in via di sviluppo), sempre più Pds, «Paesi di sviluppatori». SVILUPPO TELEMATICO La competizione Apps4Africa è una vera vetrina di creatività tec- nologica africana. Nell’ultima edizione hanno trionfato un pro- getto che consente la gestione della distribuzione del grano via cellulare, Grainy bunch , ideato da un 28enne di Dar Es Salaam; Mkulima Bora , una app creata da un gruppo di sviluppatori keniani che consente agli utenti l’accesso a informazioni sul tipo di pianta da seminare, incrociando dati meteorologici e geografici; e Agro Universe , innovazione ugandese per monitorare il processo di di- stribuzione di prodotti rurali. Uno dei progetti più riusciti pre- miati in una precedente edizione è iCow , «la migliore amica del- l’allevatore», una app scaricabile gratuitamente per tutti gli utenti Safaricom, Orange e Airtel, iCow offre a chi si registra la possibilità di ricevere informazioni persona- lizzate sul ciclo di gestazione delle proprie mucche, il listino iCow Soko delle quotazioni del bestiame e, a richiesta, informa- zioni su vaccinazioni, alimenta- zione e igiene del latte. A decretarne il successo, il suo menù a scelta vocale, il che per- mette di ovviare al diffuso analfa- betismo. iHub aiuta giovani svi- luppatori a trovare fondi per pro- durre le proprie idee ed è un punto di riferimento per chiunque intenda rafforzare la società civile locale con tecnologie digitali: è il caso di MapKibera , progetto di mappatura partecipativa della più grande baraccopoli africana, Kibera appunto, usando la piat- taforma libera Open Street Map e appoggiandosi a un team di adolescenti locali muniti di di- spositivi Gps . NON È TUTTO ORO Nonostante risultati incorag- gianti, c’è però chi invita alla cautela su questo nuovo deter- LUGLIO 2012 MC 69 MC ARTICOLI © Pius Utomi Ekpei / AFP

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=