Missioni Consolata - Luglio 2012
Sono 32 le comunità in- digene di Madre de Dios. Più alcune che vivono in isolamento. I loro territori, l’identità culturale, i valori tradi- zionali sono in pericolo a causa delle invasioni predatorie, dell’assenza dello Stato e di uno svi- luppo basato sul «mo- dello estrattivista» (di oro, in particolare). Per difendere i popoli indigeni, 30 anni fa (era il 18 gennaio 1982) è nata la Fenamad. A Puerto Maldonado ab- biamo incontrato Alicia Fernández Pérez, una dirigente dell’organiz- zazione. P uerto Maldonado . Isolata e sconosciuta. Così fu la re- gione di Madre de Dios fino alla fine dell’Ottocento. Poi anche qui arrivò la controversa epoca del caucciù e le cose cambiarono. Soprattutto per le popolazioni na- tive, ridotte in condizioni di semi- schiavitù. Terminato il ciclo del caucciù, ci furono altre invasioni. Prima i tagliatori di alberi ( made- reros ), poi i cercatori di minerali ( mineros ) e d’oro in particolare ( lavaderos de oro ). In ogni occa- sione, il conto lo pagarono (e lo stanno pagando) i nativi. Si stima che oggi in Madre de Dios ci siano 8.000-10.000 indigeni, distinti in 7 etnie: Harakmbut, Yine, Matzi- guenka, Amahuaca, Ese Eja, Qui- chua Runa e Shipibo. A questi po- poli, vanno aggiunti quelli cosid- detti «in isolamento», che sareb- bero almeno due: Nahuas e Ma- shco Piros 1 . Tutti sono accomunati da un’esi- stenza difficile, ma in tutti c’è la volontà di resistere, di difendere la propria diversità, a dispetto dell’invadenza - che è fisica e culturale - del mondo bianco. Con questo scopo, nel 1982 gli indigeni costituirono un’organiz- zazione che da allora lotta per il riconoscimento e il rispetto dei diritti sotto lo slogan Siete pue- blos, un solo espíritu , Sette po- poli, un solo spirito. LUGLIO 2012 MC 51 DI PAOLO MOIOLA PERÚ # In alto : uno scorcio di foresta amaz- zonica nella sua magnificenza. SULLE STRADE DELL’ORO / 2 SENZA TERRITORIO NON C’È VITA © Arbio
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