Missioni Consolata - Luglio 2012
«Colombia, la guerra (in)finita», è l’ultimo libro della giornalista Lucia Capuzzi. Esperta di America Latina, Lucia è inconfondi- bile per il suo stile coinvolgente che fa leggere d’un fiato anche le storie più dure. Alterna de- scrizioni ambientali avvincenti a testimonianze, spesso agghiaccianti a causa delle tematiche toccate, a notizie storiche e di attualità politica. Il volume ci fa fare un tuffo nella Colombia di oggi, senza dimenticare la storia, terribile, di questo bellissimo paese. Il filo conduttore è la guerra. Il conflitto che impregna la vita in que- sto angolo di mondo da oltre 60 anni. Guerra nascosta, legata da tempo al narcotraffico, alla cocaina, la «guerra che non c’è», ma le cui vit- time esistono, hanno storie, volti. Circa 4 milioni di desplazados (sfollati) interni, oltre 10.000 bambini soldato, migliaia di torturati, centinaia di migliaia di morti, di mutilati dalle mine anti uomo. Vite spezzate, ci ricorda l’autrice, mai cinica, né pietistica. Con uno stile da reportage semplice e caldo, ci fa ascoltare decine di testimo- nianze, ci racconta storie di personaggi impen- sabili. Il tutto condito con ricchezza di dettagli e documentazione. Vite di resistenza, come quella del popolo Nasa. Lucia ci porta a Toribío, nel Cauca, dove incontra anche i missionari della Consolata e il progetto Nasa, tra i popoli originari (gli indios). Poi si sposta ad Arauca, a Bogotà, a Medellin, a Cartagena. Ma il racconto parte da Milano, in corso Como, dove chi consuma pochi grammi di polvere bianca è ignaro – e ignorante, quindi colpevole - di tutto questo. I guerriglieri-trafficanti (Farc e Eln), i paramilitari, il governo, l’esercito. Sono gli attori che popo- lano quel mondo. E poi la popolazione civile, le organizzazioni per i diritti umani, i missionari, le Ong. E Lucia dà soprattutto voce ai gruppi di base della società civile, alla loro lotta per una vita dignitosa. Si nota come l’autrice ami soffermarsi con bambini e adolescenti, vittime due volte di que- sto sistema inventato dai grandi. La violenza è la caratteristica di queste storie, perché impre- gna la vita del paese. C’è anche qualche racconto di speranza, come l’incontro con il padre Leonel Narváez, missio- nario della Consolata e fondatore del centro Espere per la riconciliazione. Un libro che fa conoscere una realtà, un utile mattoncino per capire il mondo di oggi. Marco Bello «Colombia, la guerra (in)finita» Lucia Capuzzi, Marietti edizioni, marzo 2012, pp. 207, € 18,00. www.mariettieditore.it . IL LIBRO: LA PACE È POSSIBILE? Colombia: un universo nel continente latinoamericano. Il filo conduttore: la guerra per la cocaina. Un libro che ci darà qualche strumento per capire. blema è «partecipare» o «non partecipare». Nessun tipo di culto interessa agli afroamericani se si devono limitare ad ascoltare e a guardare passivamente, se non vi possono partecipare attivamente ed espri- mersi liberamente. Partecipare ed esprimere: è questa una questione fondamentale nell’espressione della loro religiosità. Per questo tra gli afrocolombiani assume tanta im- portanza la processione, che è un’autentica espres- sione di fede e di ringraziamento a Dio, il quale, me- diante i suoi santi, elargisce vita e salute, clima favo- revole e abbondante raccolto. LUGLIO 2012 MC 49 MC GLI INVISIBILI © AFMC/B Bellesi
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