Missioni Consolata - Luglio 2012

40 MC LUGLIO 2012 stima che gli afrocolombiani costituiscano il 29% (13 milioni) della popolazione totale nazionale; e questo pone la Colombia tra gli stati americani con maggior numero di afrodiscendenti, subito dopo Stati Uniti e Brasile. I dipartimenti con maggior popolazione afro sono Valle (1,9 milioni), Antiochia (1,4 milioni) e Boli- var (1,3 milioni). GRUPPI ETNICI E CULTURALI All’interno della popolazione afrocolombiana si pos- sono distinguere quattro gruppi importanti: gli abi- tanti del litorale del Pacifico, i raizales dell’arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina, la co- munità di San Basilio di Palenque, le popolazioni delle periferie delle grandi città. I primi risiedono tradizionalmente nella regione della costa occidentale, in un territorio caratteriz- zato da boschi umidi equatoriali, bacini idrografici, lagune e mangrovie; hanno pratiche culturali proprie delle popolazioni discendenti da africani, tra le quali risaltano la musica, le celebrazioni religiose e l’ali- mentazione. Sono fondamentalmente agricoltori. In questa regione si incontrano i 132 «Territori collettivi di comunità negre» legalmente riconosciuti, i quali hanno un’estensione di 4.717.269 ettari, pari al 4,13% del territorio nazionale. Il secondo gruppo, i raizales, come vengono chiamati gli abitanti dell’arcipelago di San Andrés e Providen- cia, hanno radici culturali afro-inglesi, con profonde influenze delle popolazioni delle Antille; essi conser- vano una forte identità caraibica, con caratteristiche socioculturali e linguistiche chiaramente differenti dal resto della popolazione afrocolombiana. La loro lingua è conosciuta come «creolo sanandresano» o « bende »; la religione originaria è la protestante, ma molti sono passati alla Chiesa cattolica. Il terzo gruppo, la comunità di San Basilio di Palen- que (municipio di Mahates, dipartimento di Bolivar) raggiunse la propria libertà nel 1603, diventando così il primo villaggio libero d’America e riuscendo a resi- stere, in parte, grazie al relativo isolamento nel quale è vissuto fino a poco tempo fa; vi si parla il palen- quero , altra lingua creola afrocolombiana. Metà della popolazione afrocolombiana è concen- trata nei dipartimenti di Antioquia, Valle del Cauca e Bolivar. Ma attualmente essa sta vivendo un cre- scente processo di emigrazione verso i centri urbani, a causa dello sfollamento forzato provocato dai con- flitti armati tra gruppi illegali, nelle regioni di Urabà e del Medio Atrato, per l’espansione delle coltivazioni illegali nelle regioni dei fiumi Patía e Naya. È per questo che nelle città di Cartagena, Cali, Barran- quilla, Medellin e Bogotà... risiede attualmente il 29,2% della popolazione afro. L’AFROCOLOMBIANITÀ Nella grande massa di popolazione negra, gli antro- pologi hanno distinto vari gruppi di provenienza: primo tra tutti quello di origine sudanese, cioè, pro- venienti dall’immensa area africana che dalle regioni occidentali, passando per le valli del Senegal e del Ni- ger si estende fino al Sudan anglo-egiziano; altro gruppo è costituito dai bantu, provenienti dal bacino del Congo e dalle terre del sud e sudest dell’Africa; poco consistente è il numero dei boscimani e otten- totti del sudovest africano e dei pigmei abitanti del cordone equatoriale africano. Tale classificazione, tuttavia, ha perduto la sua im- portanza, poiché già all’interno dell’Africa numerosi fattori, come migrazioni tribali, reciproca schiavitù tra etnie, intercambio di donne avevano mescolato usi e costumi. Tuttavia, nel complesso dell’eredità dell’Africa nera, c’erano certe caratteristiche comuni che persistettero nel profondo delle coscienze tortu- rate degli schiavi; valori che hanno contribuito a for- mare la nuova società americana. Strappati violentemente dalle loro famiglie, separati dal loro ambiente naturale, dalle loro occupazioni abituali e dall’organizzazione sociale che avevano im- parato a rispettare fin dall’infanzia, i neri dovettero adattarsi alla nuova situazione, riducendo i propri sentimenti al minimo comune denominatore, sal- vando però ciò che nasceva dal profondo dell’anima come certe tradizioni più radicate e insostituibili. Essi portarono con sé una cultura narrativa orale in cui erano racchiusi e trasmessi i valori della famiglia, © Municipio Candelaria © Agencia EFE-20011

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