Missioni Consolata - Luglio 2012

32 MC LUGLIO 2012 IL RACCONTO DELLE NOZZE DI CANA (33) «GUSTATE E VEDETE COM’È BUONO IL SIGNORE» (SAL 34/33,9) «Né si versa vino nuovo in otri vecchi... Ma si versa vino nuovo in otri nuovi» (Mt 9,17) a cura di Paolo Farinella, biblista Così sta scritto DALLA BIBBIA LE PAROLE DELLA VITA (67) MC RUBRICHE N ella puntata precedente abbiamo volutamente omesso l’ultima parola di Gv 2,8 dove per la prima volta interviene un nuovo personaggio, fin qui assente: l’ architriclino (gr.: architrìklinos ) che la Bibbia Cei (2008) traduce con la circonlocuzione «colui che dirige il banchetto». Questo personaggio ritorna altre due volte nel testo greco di Gv 2,9, men- tre la Bibbia-Cei (2008) ne elimina una, lasciandola sottintesa, modificando così la por- tata voluta dall’autore. Dice la Bibbia-Cei: «Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua - chiamò lo sposo e gli disse». Dice il testo greco: «Come poi l’ architriclino gustò l’acqua... l’ architriclino chiamò lo sposo e gli disse», ripetendo per la terza volta il riferimento esplicito al personaggio che è l’ architriclino . Più volte abbiamo detto che la traduzione Cei privilegia non l’esegesi, ma l’immediata compren- sione perché la Bibbia viene «ascoltata» prevalentemente nella liturgia. Per questo motivo, sce- glie una traduzione immediata, «orecchiabile» in italiano, ma in molti casi a danno della particola- rità del testo e quindi, secondo noi, della sua stessa comprensione che non è quello che appare, come in questi versetti di Giovanni. USI PER IL MATRIMONIO EBRAICO La figura del personaggio «architriclino» è citata tre volte di seguito in due versetti (cf Gv 2,8-9). Sappiamo che quando Gv ripete due volte una parola o un nome vuole richiamarci ad andare oltre il testo scritto, a un senso più profondo, nascosto e impegnativo. Cerchiamo di immergerci nel profondo del pensiero dell’autore per scoprire chi è l’ architriclino e quale significato abbia. Le nozze ebraiche si svolgevano di norma in casa del padre dello sposo e duravano alcuni giorni, anche una settimana. Il matrimonio avveniva il terzo giorno , cioè il martedì, perché nel terzo giorno Dio crea due cose: le acque del mare e la terra e per due volte «vide che era cosa buona» (Gen 1,10.12): il martedì quindi è il giorno della doppia benedizione, della duplice fecondità del mare, che produce i pesci, e della terra, che produce alberi e frutti. Un secondo motivo per cui il matrimonio si celebra il martedì (terzo giorno) consiste nel fatto che il quarto giorno, cioè il mercoledì, si riuniva il tribunale a cui si poteva pre- sentare eventuale accusa di non-ver- ginità della donna e dichiarare subito invalido il patto nuziale. Durante la prima notte di nozze, gli amici dello sposo vegliavano fino all’alba, quando le lenzuola sporche di sangue erano esposte con orgoglio al pubblico come prova della verginità della donna, la quale le conservava per tutta la vita. La festa del matrimonio era com- plessa; svolgendosi in casa del padre Gv 2,8-10: 8 E dice loro: «Adesso cominciate ad attingere e continuate a portarne all’ architriclìno . 9 Come poi l’ architriclìno gustò l’acqua divenuta vino - e non sapeva da dove è, ma sapevano i diaconi/servitori, loro che avevano attinto l’acqua -, l’ architriclìno chiama lo sposo 10 e gli dice: «Chiunque prima mette il vino “eccellente” ( lett. «vino bello» ) e, quando sono ubriachi, il peggiore; tu hai custodito il vino “eccellente” fino ad ora».

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