Missioni Consolata - Luglio 2012

e scandalizzarsi. O, semplice- mente, vergognarsi di loro e di condividere la stessa patria. Ad un tratto, tra le sedie della sala d'aspetto, passa una bella ragazza dai capelli lunghi, in pan- taloncini corti e maglietta ade- rente, e qualcuno della compa- gnia fa il gesto di tirare una ma- nata sul sedere, ma è trattenuto dal vicino. «Ehi, vuoi che ti met- tano dentro?», gli chiede ridac- chiando il compagno. Già, in Brasile la fama dei caccia- N atal (Rio Grande do Norte). «Quella là non è il mio tipo: troppo bassa, troppo piatta». L'atten- zione del gruppetto si concentra su una giovane brasiliana non molto alta e non troppo formosa. L'autore dell'indagine anatomica è un italiano sulla sessantina, tracagnotto, dall'accento regio- nale marcato e dallo sguardo che saetta da una donna all'altra, tra le tante che affollano la sala d'at- tesa dell'aeroporto di Natal. Il re- sto dell'allegra brigata è formato da connazionali di varie età, tutti di ritorno da una «gita turistica» nel Nordest del Brasile. Volano altri commenti e apprez- zamenti per questa o quella, tra sgomitate e risate sguaiate. Lo spettacolo è a tratti ridicolo, quando non del tutto indecente: il branco di italiani schiamazzanti e gesticolanti si racconta ad alta voce le prodezze sperimentate durante il viaggio alla scoperta delle bellezze locali, possibil- mente giovanissime e a volte (o spesso?) minorenni, incuranti del fatto che qualcuno - italiano o brasiliano che sia - possa capire tori di sesso facile italiani s'è or- mai diffusa, e le misure conteni- tive e punitive si sono fatte sem- pre più severe, nel corso degli anni. Prostituzione, e droga, spe- culazione edilizia e altro ancora, in vaste aree del Nordest sono in mano ai nostri connazionali, che hanno pienamente contribuito a renderci odiosi alla popolazione locale. In certe città, dove essi si sono distinti per corruzione e sfruttamento, o utilizzo, della prostituzione, in particolare mi- norile, e spaccio di stupefacenti, il solo parlare in italiano può es- sere pericoloso, o, comunque, fortemente sconsigliato. Il razzismo nei nostri confronti è, LUGLIO 2012 MC 25 DI ANGELA LANO E FERNANDO LATTARULO* BRASILE IL PARADISO DEGLI ORCHI A Fortaleza e a Natal gli italiani sono disprezzati. E con ragione. I nostri connazionali hanno in mano il business sporco. Sono inoltre tra i turisti più assidui delle due città brasiliane. La stragrande maggioranza di loro non cerca però le spiagge, bensì la prostituzione, compresa quella minorile. E, sul- l’aereo di ritorno a casa, se ne vanta. Senza neppure provare un minimo di vergogna... ITALIANI E TURISMO SESSUALE # Una spiaggia di Fortaleza e il logo di una campagna contro il turismo sessuale. STOP SEXUAL TOURISM

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