Missioni Consolata - Giugno 2012
GIUGNO 2012 amico 79 ed essi, da parte loro, divente- ranno il mio popolo» (Ger 7,23; 11,4; 24,7; 30,22; 31,32.38; Ez 11,20; 36,28; Sal 95,7). In forza della nuova alleanza il popolo non avrà più bisogno di maestri come Mosè, sacerdoti e profeti, perché tutti, dal più piccolo al più grande, conosceranno Dio senza mediazione alcuna (cf. Ger 31,31-34). Il profeta usa il ter- mine «conoscere», che nella Bibbia non indica una mera co- noscenza intellettuale, ma in- tima relazione tra due persone, completa dedizione dell’una al- l’altra. San Tommaso d’Aquino la definisce «una conoscenza per connaturalità». Israele, dunque, può attingere la conoscenza di Dio dalla propria natura divina che Dio stesso ha impresso sul suo cuore al mo- mento della creazione. Di qui ne consegue che le istru- zioni di Dio non sono più pre- cetti e proibizioni da osservare, ma un istinto naturale, un’intui- zione interiore che permette di percepire la presenza di Dio non «in un vento gagliardo e impe- tuoso da spaccare i monti e spezzare le rocce», neppure nel terremoto che scuote le fonda- menta della terra, o nel fuoco che divora, ma nel «mormorio di un vento leggero» che accarezza il volto (cf. 1Re 19,11-13). Per cogliere la presenza di questo vento leggero è necessario il si- lenzio: bisogna far tacere le tante sollecitazioni che riem- piono la nostra vita e soffocano anche la voce di Dio. Con la nuova alleanza Dio com- pie una grande opera per l’uma- nità, ma anche questo tentativo naufraga inesorabilmente. È ne- cessario un intervento ancor più radicale. Nelle vicissitudini della sua storia travagliata Israele si lascia trasportare dalle sirene dei popoli circonvicini, soprat- tutto nel tempo del suo esilio in Babilonia. Israele perde la sua fi- ducia in Dio e dispera di poter tornare a Gerusalemme per po- ter cantare di nuovo i canti di Sion. Dio decide di mettere in atto un nuovo esodo per far ritornare il suo figlio primogenito nella terra che aveva concesso con amore ai padri antichi. Egli de- cide però di intervenire ancora sul cuore di Israele da cui estir- pare gli idoli cambiando quello di pietra, infedele e ribelle, con un altro «di carne», con cui Israele possa amare il suo Dio e ascoltare la sua voce. Dio opera quest’azione meravigliosa attra- verso il suo Spirito, che diven- terà la forza interiore di Israele per camminare lungo i sentieri tracciati da lui (cf. Ez 36,26-28). Basterà a Israele questa nuova alleanza, addirittura definita «eterna» per agire secondo gli insegnamenti divini? Avrà Dio fi- nito di stupirci o inventerà qual- cosa di ancor più sorprendente? Vedremo. Antonio Magnante AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT Moretto, l p ofeta G Daniele da Volterra, Elia, ca 1560 Moretto, l profeta Geremia
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