Missioni Consolata - Giugno 2012

76 amico GIUGNO 2012 venditori privati, la possono pa- gare fino a 50 volte di più che nei quartieri ricchi, dove le case rice- vono l’acqua tramite le condut- ture. Per molti la metropoli è ga- ranzia di protezione, benessere, istruzione e accesso ai servizi so- ciali. Ma per centinaia di milioni di persone la realtà urbana è quella degli slum , del lavoro pre- coce, delle carenze dei beni più essenziali. Luca Lorusso t Circa un terzo di tutti i bambini nelle aree urbane non viene regi- strato alla nascita, e la percentuale risulta più vicina al 50% in Africa subsahariana e Asia meridionale. Nel mondo sono 215 milioni i ragazzi e le ragazze tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile: 115 milioni sono quelli che svol- gono mansioni pericolose. In ambito urbano, la forma di lavoro minorile più frequente è quella dell'impiego domestico presso terzi, non di rado in condizioni di pesante sottomissione fisica, psi- cologica e sessuale. Inoltre, sono decine di milioni i bambini che vivono e lavorano sulla strada. Molti bambini emigrano insieme alle proprie famiglie. In Cina, nel 2008, 27,3 milioni di bambini (circa il 10% dei bambini cinesi) sono migrati all’interno del paese con i propri genitori. L'urbanizza- zione dei contadini è il motore del poderoso movimento interno nel grande paese asiatico. C’è anche una percentuale significativa di bambini e giovani che si spostano all’interno dei propri paesi da soli. Un recente studio su 12 paesi ha riscontrato che un bambino migrante su cinque tra i 12 e i 14 anni e uno su due tra i 15 e i 17 anni si sono spostati senza un genitore. Vi è anche un movimento di popolazione legato a determinati pe- riodi dell'anno: si calcola che, nella sola India, almeno 4 milioni di bambini emigrino stagionalmente, da soli o con le famiglie. Gli effetti della crisi economica globale continuano a farsi sentire. I poveri urbani sono ancora più vulnerabili a causa dell’aumento dei prezzi di cibo e carburante, poiché essi già spendono tra il 50 e l’80% delle loro entrate per il cibo. Non vi sono dati sufficienti per caratterizzare il fenomeno, ma indagini in singoli stati eviden- ziano come il tasso di disoccupazione tra i giovani nelle città sia superiore a quello dei coetanei rimasti a vivere in ambito rurale. Alla fine del 2010 c’erano 30 milioni di disoccupati in più rispetto all’inizio della crisi nel 2007, soprattutto nella fascia di popola- zione tra i 15 e i 24 anni. Le città tendono a essere il centro delle frequenti rivolte sociali, a causa dell'elevata presenza di giovani istruiti e vittime di frustra- zione sociale ed economica: nella “primavera araba” del 2011 in Nord Africa e Medio Oriente, i giovani poveri delle città sono stati quasi ovunque protagonisti dei movimenti di protesta. PROTEZIONE E SICUREZZA © Af MC/Lorusso L 2007 Le opportunità per chi vive nelle aree urbane non sono le stesse per tutti. In Egitto, negli anni 2005- 2006, ha frequentato la scuola materna il 25% dei bambini nelle aree urbane, il 12% in quelle rurali, e appena il 4% di quelli appartenenti al 20% delle famiglie urbane più povere. A Delhi, in India, negli anni 2004-2005, ha frequentato la scuola primaria poco più del 54% dei bambini degli slum , rispetto al 90% di quelli del resto della metropoli. In Bangladesh, secondo dati del 2009, il 18% dei ragazzi degli slum frequenta la scuola secondaria, rispetto al 53% delle altre aree urbane e al 48% delle zone rurali. Le famiglie più povere fanno fatica a pagare le tasse scola- stiche: una recente ricerca condotta a San Paolo (Bra- sile), Casablanca (Marocco) e Lagos (Nigeria), ha riscontrato che il 20% delle famiglie più povere spende oltre un quarto del reddito familiare per mantenere i figli a scuola. Si stima che oltre 200 milioni di bambini sotto i cinque anni di età, nei paesi in via di svi- luppo, non arrivino a raggiun- gere il proprio potenziale in termini di sviluppo cognitivo. Sessantasette milioni di bam- bini in età scolare nel 2008 non hanno frequentato un solo giorno di lezione nella scuola primaria: il 53% sono bambine. ISTRUZIONE

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