Missioni Consolata - Giugno 2012
GIUGNO 2012 amico 69 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT giorno di tutti i giorni, il giorno per cui era nato. Con grande gioia ma a bassa voce il bambù rispose: «Oh Signore, sono pronto. Fa di me l’uso che vuoi!». «Bambù - la voce del Signore era addolorata - per usarti devo ab- batterti»; il bambù fu spaventato, molto spaventato: «Abbattere me, Signore, che hai fatto diven- tare il più bell’albero di tutto il giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma, per favore, non abbattermi». «Mio caro bambù - disse il Si- gnore, e la sua voce era più triste - se non posso abbatterti, non posso usarti». Nel giardino ci fu allora un grande silenzio. Il vento non tirava più, gli uccelli non cantavano più. Lentamente, molto lentamente, il bambù chinò ancora di più la sua testa meravigliosa. Poi sussurrò: «Si- gnore, se non puoi usarmi senza La mattinata è strutturata in 4 tappe che si svolgono in luoghi differenti. I gruppi saranno chia- mati a percorrere le diverse tappe, ciascun gruppo secondo un ordine diverso. Gli animatori si distribuiranno nei quattro luo- ghi e presenteranno l'attività ai gruppi che man mano cambie- ranno. L'attività in ogni gruppo ha una durata di 30 minuti. 1^ TAPPA: UNA VITA CHE DIVENTA BENEDIZIONE PER GLI ALTRI L'animatore legge o racconta la Leggenda del bambù (racconto popolare cinese tratto dai mate- riali preparati in occasione della Giornata in memoria dei Martiri Missionari 2012, http://www.mis - sioitalia.it/download.php) . LA LEGGENDA DEL BAMBÙ C’era una volta un bellissimo e meraviglioso giardino. Era si- tuato a ovest del paese, in mezzo al grande regno. Il Signore di questo giardino aveva l’abitudine di farvi una passeggiata ogni giorno, quando il caldo della giornata era più forte. C’era in questo giardino un bambù di aspetto nobile. Era il più bello di tutti gli alberi del giardino e il Si- gnore amava questo bambù più di tutte le altre piante. Anno dopo anno, questo bambù cre- sceva e diventava sempre più bello e più grazioso. Il bambù sa- peva bene che il Signore lo amava e ne godeva. Un bel giorno il Signore si avvicinò al suo albero amato e l’albero, in grande venerazione, chinò la sua testa. Il Signore gli disse: «Caro bambù, ho bisogno di te». Sem- brò al bambù che fosse venuto il abbattermi, fa di me quello che vuoi e abbattimi». «Mio caro bambù - disse di nuovo il Signore - non devo solo abbatterti, ma anche tagliarti le foglie ed i rami». «Oh Signore - disse il bambù - non farmi questo: la- sciami almeno le foglie e i miei rami». «Se non posso tagliarli, non posso usarti». Allora il sole si nascose e gli uccelli ansiosi vola- rono via, il bambù tremò e disse, appena udibile: «Signore, ta- gliali!». «Mio caro bambù, devo farti an- cora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso farti questo non posso usarti». Il bambù non poté più parlare. Si chinò a terra. Così il Signore del giardino abbatté il bambù, taglio i rami, levò le fo- glie, lo spaccò in due e ne estirpò il cuore. Poi portò il bambù alla fonte di acqua fresca © yunphoto net © Af MC/Montanari L 2010
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