Missioni Consolata - Giugno 2012

la disabilità». L’anno di Scn è stato utile sia alle per- sone che accudiva sia a se stesso, e aggiunge: «Non si può nemmeno paragonare il beneficio del servizio ci- vile rispetto al militare; è un’ottima palestra per cre- scere: prima non ero sensibile verso i problemi degli altri, ora sono all’opposto. Avrei firmato per un altro anno di servizio, ma visto che non si può fare, ora cerco comunque di lavorare nel sociale». Non per tutti, comunque, i 12 mesi rappresentano un’esperienza solo positiva. Per vari motivi, può es- sere difficile e faticoso portare avanti il proprio com- pito. «Menomale che è finita - ammette Emanuele Pizzo, padovano di 32 anni -. L’ho fatto nel 2008, ero in una casa di riposo per anziani, all’inizio pensavo che avrei potuto valorizzare al meglio la mia giovi- nezza. Ma le aspettative ti fregano: la realtà quoti- diana era pesante, molte persone non erano molto in sé e noi dovevamo limitarci ad assisterli in toto ». Non per questo, però, Pizzo, che durante quell’anno è stato anche eletto rappresentante nazionale dei vo- lontari, giudica l’esperienza negativa: «Al contrario, ho trovato un team di colleghi affiatato, che rendeva comunque stimolante il lavoro. Oggi torno ancora nella struttura come volontario». A ssistenza, ambiente, promozione culturale, protezione civile: sono questi gli ambiti in cui rientrano tutti i progetti dei 3.581 enti di servizio civile oggi accreditati presso l’Uffi- cio nazionale (vedi www.serviziocivile.gov.it ). Tra le proposte, si può salire sull’ambulanza dell’Anpas, Croce Rossa o delle Misericordie, oppure promuo- vere la donazione del sangue con Avis, Fratres o Fi- das. «Andavo nelle scuole di ogni grado a parlare del- l’importanza di donare, portando racconti di altri do- natori, gli strumenti che si utilizzano, infine accom- pagnando i ragazzi nelle sale di donazione: sono molto interessati», illustra Elisa Montagni, 27 anni, ex volontaria in Scn per Avis. Viviana Ciufo è partita invece nel 2005 con il Wwf, la- vorando nell’ufficio comunicazione «per provare un’esperienza concreta prima di finire gli studi in scienze geologiche». Alla fine dell’anno, è rimasta per due anni come collaboratrice, così come capita a mi- gliaia di giovani: spesso, se fortuna e capacità vanno a braccetto, l’impegno volontario si può tramutare in un posto di lavoro. «Nel 2008 il Csv (Centro servizi per il volontariato), Sardegna solidale, dove avevo appena finito l’anno di Scn, mi ha tenuto come refe- rente per i volontari servizio civile degli enti asso- ciati», spiega la 33enne sarda Ilaria Scioni. «Ma vi immaginate cosa potrebbe accadere se non ci fossero più giovani ad assistere gli utenti dell’Aism, per esempio, o dei tanti altri enti che contano sul ser- vizio civile con la doppia valenza dell’aiuto per il pro- prio lavoro e la crescita educativa dei ragazzi?». A GIUGNO 2012 MC 45 MC RISCHIO ESTINZIONE © Uscn - 2007 © Uscn - 2012

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