Missioni Consolata - Giugno 2012

Formazione di un gruppo di volontari presso la Focsiv. D opo anni di crescita di domande e di posti a dis- posizione, dal 2008 la tendenza si è però rove- sciata, non a causa del disinteresse dei giovani, bensì del taglio di fondi governativi. In questo 2012, ad- dirittura, si è parlato per la prima volta di possibile in- terruzione del Servizio civile, finito sotto la scure dei tagli in nome della crisi. I volontari (chiamati così in modo un po’ inappropriato, perché la scelta è sì volon- taria ma si viene rimborsati con un indennizzo mensile, lo stesso dato a chi presta il servizio militare) hanno iniziato a manifestare la propria preoccupazione, in- viando anche lettere ai politici; gli enti che li fanno par- tire hanno aumentato la loro pressione sul governo Monti; giornali, donne e uomini di cultura, hanno lan- ciato l’idea di un Servizio civile universale, per tutti, se- conde generazioni (figli di stranieri nati in Italia) com- prese; politici di ogni schieramento che hanno a cuore il tema (pochi, purtroppo, anche se tra questi spicca il ministro per l’integrazione e la cooperazione Andrea Riccardi, fondatore della Comunità Sant’Egidio) fanno cartello chiedendo al Presidente del Consiglio di met- terci una pezza. Vedremo: per ora si sa che nel 2013, chi partirà lo farà con i fondi residui dell’Unsc. È l’unica luce in fondo al tunnel, in attesa di nuove. Nelle pagine seguenti viene illustrato, sotto ogni aspetto, il bene che l’Obiezione di coscienza prima, il servizio civile poi, ha fatto e sta facendo per il nostro paese. Il problema è che una parte dei cittadini di que- sto paese se ne rende conto, ma un’altra grossa fetta non ne ha capito la portata, nonostante sia palese, come rivelano le ultime ricerche sociali in merito, quanto sia virtuoso il «ritorno» verso la società civile dell’impegno dei ragazzi in Scn: ben quattro euro di capitale umano ogni euro investito dallo Stato per il loro servizio. Alla luce dei numeri e dei fatti, il messaggio che viene diffuso è forte e chiaro, in primo luogo per la politica: è ora che tutti sappiano veramente cos’è il Servizio civile e cosa perderemmo se venisse sospeso. È ora di rilan- ciarlo, e per questo c’è bisogno dell’impegno di tutti noi. D.B. D GIUGNO 2012 MC 37 OBIEZIONE DI COSCIENZA DEFINIZIONE. L’obiezione di coscienza è il ri- fiuto di ottemperare a un dovere imposto dal- l’ordinamento giuridico, da parte di chi ritiene che gli effetti che deriverebbero da tale ot- temperamento sono contrari alle sue convin- zioni ideologiche, morali o religiose. Caratteri- stica di tale obiezione è l’assunzione in prima persona delle conseguenze civili e penali che ne derivano. Obiettore di coscienza è, ad esempio, colui che si rifiuta di svolgere il ser- vizio militare obbligatorio, sia in tempo di pa- ce che in tempo di guerra, in quanto l’assolvi- mento del servizio può comportare l’uccisione di altre persone in battaglia ( Wikipedia ). SAN MASSIMILIANO è il primo grande obiettore di coscienza di cui conosciamo il nome. Se- condo quanto stabilito dalla legge romana nel II secolo d.C. il servizio militare era obbligato- rio per tutti i figli dei graduati. Massimiliano, fi- glio del veterano Fabio Vittore, rifiutò di ar- ruolarsi nell’esercito romano. Per tale ragione il 12 marzo dell’anno 295 d.C. venne condan- nato e giustiziato. Aveva 21 anni. NELLA STORIA D’ITALIA il primo obiettore fu Re- migio Cuminetti, nel 1916: in piena Grande Guerra, fu processato per diserzione a causa del suo rifiuto di indossare l’uniforme. Primo processo penale di notevole risonanza, svol- tosi nel 1949, fu quello a Pietro Pinna, che si appellava semplicemente ai principi della non violenza: fu condannato a 10 mesi di reclu- sione con il beneficio della condizionale. Fino alla promulgazione di una legge che re- golamentasse la fattispecie (legge n. 772/ 1972, detta «Legge Marcora»), l’obiezione di coscienza in Italia fu sempre trattata alla stessa stregua della renitenza alla leva op- pure alla diserzione. La legge sull’obiezione di coscienza permise di scegliere il servizio civi- le sostitutivo obbligatorio, della durata di 8 mesi superiore alla durata del servizio che si sarebbe dovuto svolgere (all’epoca 15 mesi per l’esercito ridottisi poi a 12, e 22 per la Marina Militare, ridottisi poi a 18). Attualmen- te, con la sospensione della leva obbligatoria (2005), risulta sospesa l’opzione del servizio civile per obiezione di coscienza, a cui è sub- entrato il Servizio civile nazionale (Scn) volon- tario, istituito con la legge n. 64/2002. A LIVELLO MONDIALE tra i casi più celebri di obiezione di coscienza vi è quello dell’univer- sitario statunitense David Miller. Pacifista e volontario cattolico, chiamato alle armi nel 1965 e destinato alla guerra del Vietnam, bruciò la cartolina-precetto a New York di fronte a una vasta platea di manifestanti. Il suo gesto simbolico fu imitato, quel giorno, da altri 100 mila coscritti. Al termine della mani- festazione David fu arrestato dall’Fbi, proces- sato e condannato a due anni di reclusione. Il suo gesto servì ad aprire un dibattito politico che sfociò nel 1973 nell’abrogazione del ser- vizio militare obbligatorio negli Stati Uniti. MC RISCHIO ESTINZIONE © Focsiv - 2006

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