Missioni Consolata - Giugno 2012

pericolosi del mondo. Già George W. Bush, nel novembre 2008, aveva personalmente deciso il sostegno finanziario e logistico, con l’invio di diciassette analisti militari per sostenere l’esercito ugandese nella caccia al crimi- nale. Meno visibile e a ranghi ridotti, l’Lra non ha però smesso di es- sere pericoloso. E così, nell’otto- bre 2011, Barack Obama ha au- mentato a 100 le truppe inviate in supporto alle operazioni: sta- volta si tratta di forze equipag- giate per combattere, anche se autorizzate a farlo «solo in caso di autodifesa». A ciò va aggiunto l’invio di un Us C-12, un aereo da ricognizione che aiuta nella rac- colta dati e nelle operazioni di intelligence. In Centrafrica, i consiglieri Usa sono di stanza a Djema e Obo: ciò ha aiutato a migliorare le re- lazioni tra civili e militari, il coor- dinamento tra gli eserciti dei vari paesi e la condotta dei soldati ugandesi, che in precedenza erano stati accusati di ubria- chezza molesta e di alcuni casi di violenza sessuale. Tuttavia, il Di- partimento di Stato americano ha negato l’autorizzazione ai suoi di muoversi fuori dalle città dove sono distaccati. Le Nazioni Unite hanno una mis- sione di peacebuilding in Centra- frica, chiamata Binuca, che a di- cembre ha ricevuto mandato dal Consiglio di Sicurezza di far rap- porto sugli attacchi dell’Lra e di supportare il disarmo dei com- battenti. Ma da allora, ancora nessuno del personale della Bi- nuca è stato stanziato nelle zone affette dall’Lra. In marzo, l’Unione Africana ha annunciato una iniziativa di coo- perazione regionale per imple- mentare gli sforzi per combat- tere Kony, incluso il dispiega- mento di 5 mila membri della task force regionale con soldati ugandesi, congolesi, centrafri- cani e sud sudanesi, la maggior parte dei quali sono già dispie- gati nella regione. L’Unione Eu- ropea e altri finanziatori si sono detti disposti a sostenere l’inizia- tiva. Ma non è ancora chiaro se le forze militari che stanno con- ducendo ora le operazioni contro l’Lra passeranno il testimone a una nuova struttura di comando o se invece hanno la capacità di dispiegare le truppe necessarie per proteggere adeguatamente i civili. Due operazioni militari – Iron Fist nel 2002 e Lightning Thun- der nel 2008 – erano già state condotte congiuntamente tra Congo, Sudan e Uganda, ma senza esito alcuno. Tensioni tra gli eserciti congolese e ugan- dese avevano ostacolato le ope- razioni e, alla fine del 2011, prima delle elezioni congolesi, il governo della Rdc aveva ordinato ai soldati ugandesi di lasciare il Congo e non hanno ancora avuto il permesso di tornare. Il 23 aprile scorso, forse anche sull’onda del grande e discusso successo del video «Kony 2012» che ha imperversato in rete, il presidente Usa Barack Obama ha annunciato che i consiglieri militari americani proseguiranno la loro missione in Africa cen- trale per aiutare nella caccia a Kony: «I nostri uomini continue- ranno gli sforzi per trascinare Kony davanti alla giustizia e sal- vare delle vite» ha dichiarato il presidente in un discorso tenuto al museo del memoriale dell’o- locausto a Washington. «Ciò fa parte della nostra strategia re- gionale per mettere fine al fla- gello rappresentato dall’Lra e per aiutare a costruire un futuro nel quale nessun bambino afri- cano sarà più sottratto alla sua famiglia, nessuna bambina vio- lentata, nessun ragazzo trasfor- mato in soldato». Giusy Baioni 24 MC GIUGNO 2012 AFRICA # Sopra : mattina presto al campo di sfollati di Ngubu, nei pressi di Faradje. # Sotto : la strada da Faradje a Dungu, vicino al parco nazionale Garamba, per lungo tempo rifugio dell’Lra in Congo. © Guy Olivier/ R N © Guy Olivier/ R N

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