Missioni Consolata - Giugno 2012

volontari italiani esperti in co- struzioni, la fondazione ha rea- lizzato il primo «villaggio» di 18 casette recintate da un muro di protezione: il «villaggio Co- lombe», inaugurato il 29 novem- bre 2011. «È stato il primo quartiere per- manente costruito a Port-au- Prince e ha suscitato molto inte- resse». Continua padre Giu- seppe. «Inizialmente è stato dif- ficile avere dei fondi, ma quando i finanziatori hanno constatato che siamo in grado di realizzare quanto promesso, si sono pre- sentati in molti». COOPERATIVA DI INQUILINI La novità, oltre alla costruzione semplice ma funzionale e acco- gliente, è il concetto di «comu- nità integrale» che la Fonda- zione vuole realizzare. «La Fon- dazione è responsabile della co- struzione e della gestione del villaggio. Le famiglie beneficia- rie, scelte su una lista di coloro tienne pour le relèvement et le développement (Fhrd, Fonda- zione haitiana per il cambia- mento e lo sviluppo) la cui mis- sione è lo sviluppo del quartiere. Erano passati quattro mesi dal sisma. Oggi la fondazione ha un comitato di amministrazione di nove persone, tutte haitiane tranne padre Giuseppe, che ne rimane presidente, anche se preferirebbe prenderne un po’ le distanze. «Come scalabriniani abbiamo sempre appoggiato la fondazione e, in un certo senso, siamo un po’ garanti dell’uso dei fondi che arrivano per le atti- vità». UNA CASA VERA La fondazione si è concentrata subito sul bisogno primario: la casa. «Volevamo aiutare la gente a rifarsi un’abitazione decente», non le baracche in compensato o plastica distribuite dalle Ong in- ternazionali e pagate quanto le case permanenti, che sono or- mai parte dell’habitat haitiano delle zone terremotate. Un busi- ness questo che, con i soldi degli aiuti, ha favorito fabbricanti sta- tunitensi, importatori dominicani e costruttori troppo spesso stra- nieri ad Haiti. «Abbiamo realizzato dei prototipi di casette in blocchi di cemento e cemento armato, antisismiche, coperte di lamiera». Visitiamo le costruzioni non lontano dalla missione: una sala con angolo cucina, due camere decenti, un bagno: quanto basta per un’abi- tazione dignitosa per una fami- glia. Con un primo aiuto di Cari- tas Italiana, Croce rossa e alcuni che, nella zona, hanno perso tutto e sono più bisognose, si co- stituiscono in cooperativa di re- sidenti. La cooperativa elegge tra i membri un responsabile di villaggio. Per Colombe è una si- gnorina molto in gamba. La Fon- dazione nomina una persona che si occupa di quel villaggio. Le due figure collaborano per diri- mere i conflitti e rispondere alle necessità che possono sorgere. Sono responsabili di quello che succede. Abbiamo sperimentato che con questo sistema c’è molta partecipazione». Le case poi, se tutto funziona, sono riscattate dagli inquilini: «Un’abitazione ci costa circa 10.000 dollari (7.700 euro, ndr .) escluso il costo della terra: ot- timo prezzo per Haiti». La Fon- dazione produce i propri blocchi di cemento (è questo il mattone di base usato sull’isola) e può contare, in parte, su lavoro vo- lontario. «Ogni famiglia paga un “affitto” di 400 dollari all’anno e GIUGNO 2012 MC 17 MC ARTICOLI # In alto : baracche degli sfollati nella zona di Titanyen, uscita Nord di Port-au-Prince. # Sotto : un gruppo di case rurali, semplici ma dignitose, nella valle dell’Artibonite.

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