Missioni Consolata - Giugno 2012
così a un islam (che pochi sem- brano volere) di dominare con la violenza prima ancora che i non- musulmani, gli stessi fratelli e sorelle nella fede. Un esempio di come la situazione abbia influito sul Paese, la rende con chiarezza il suo cuore demo- grafico, culturale ed economico, il Punjab. L’ARRETRAMENTO DEL PUNJAB Fino a pochi anni fa, il Punjab (82 milioni di abitanti sparsi su 205.344 chilometri quadrati di territorio alluvionale attraversato da imponenti corsi d'acqua e grandi vie di comunicazione), la provincia più popolosa e ricca delle quattro che compongono il Pakistan e che per un lungo tratto affianca il confine con il vi- cino-rivale India, è stata la vetrina di una paese possibile. Distante dal tribalismo associato a un cre- scente radicalismo di impronta talebana che identificava la Pro- vincia della Frontiera del Nord- Ovest, lontana dall'arretratezza congenita del desertico Balochi- stan; ignorata dai problemi inte- retnici associati alle congrega- zione malavitose e a vasti poten- tati rurali che governano il meri- dionale Sindh e il suo capoluogo Karachi, la provincia sta ora esprimendo in pieno il travaglio dell'intero paese. Non a caso qui riemergono prepotenti fenomeni come il latifondismo sostenuto dal potere delle milizie private, il fondamentalismo religioso che ha fatto vittime illustri nella pro- vincia con la maggiore popola- zione cristiana (quasi due milioni i battezzati), le discriminazioni che la cultura indo-islamica (con il cuore nel capoluogo Lahore), aveva superato nel nome di una grande tradizione culturale e di una fede tollerante e dialogica. Stefano Vecchia paese incerto tra laicità dello Stato e islamismo ma, soprat- tutto, un paese ostile alle sue minoranze. Cristiani perseguitati nella provincia del Punjab e nelle loro enclave assediate nel Nord e nell'Ovest del paese; induisti nel Balochistan, sikh nella pro- vincia del Nord-Ovest e nel Punjab, ancora cristiani e indù nella megalopoli portuale di Ka- rachi, all'estremo Sud. Nel mirino degli integralisti sono anche movimenti e sette musul- mani considerate eterodosse (se non addirittura eretiche) da isla- misti che non ammettono devia- zioni da una dottrina di importa- zione araba (da molti considerata straniera in quanto lontana dalle tradizioni islamiche locali) e in- sieme promuovono intolleranza e terrorismo. Oggetto di questa at- tenzione sono i Sufi , fautori di una mistica islamica, e gli Ahmadiya , deviazione pacifica e laboriosa dall'ortodossia che la persecu- zione sembra averla nel Dna, qui come in Iran e in Indonesia. A sua volta, lo stato pachistano continua a tollerare nel suo ordi- namento giuridico la serie di provvedimenti indicati comune- mente come «legge anti-blasfe- mia». Strumenti posti in opera dal dittatore militare Zia ul-Haq nel 1986, che la rinnovata ma fragile democrazia pachistana continua a tollerare consentendo # Immagini della Karakorum Highway (Kkh), che collega il Pakistan alla Cina, attraverso la catena montuosa del Karakorum, famosa per le sue cime. MC ARTICOLI
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