Missioni Consolata - Giugno 2012
GIUGNO 2012 MC 11 L E MINORANZE NON ISLAMICHE NON È UN PAESE PER CRISTIANI La vicenda di Asia Bibi è soltanto un esempio e neppure il più drammatico. In Pakistan, molti cristiani hanno perso la vita. Alcuni erano personaggi conosciuti (come il ministro cattolico Bhatti), altri sem- plici cittadini la cui unica colpa era di non essere fedeli islamici. S ono tempi duri e pericolosi per i cristiani del Pakistan. Segnati non soltanto dall’emargina- zione quotidiana ma anche da molte forme di vio- lenza e sopraffazione che hanno trovato un’eco inter- nazionale. Senza che però la pressione delle diploma- zie e della Chiesa universale in stretto contatto con i movimenti della società civile e la Chiesa locale ab- biano ottenuto di cambiare la situazione in senso posi- tivo. Il potere politico ha mostrato come non mai la sua sudditanza all'azione degli estremisti, in parte guar- dati con simpatia proprio da settori della maggioranza di governo. Sequele di atti violenti hanno accentuato tensioni e diffidenza. Il fatto che la minaccia integralista sia ora arrivata a ogni livello è dimostrato dall'assassinio il 4 gennaio 2011 di Salman Taseer, politico progressista, tra i prin- cipali esponenti del Partito del popolo pachistano e go- vernatore della provincia del Punjab. Il 2 marzo dello stesso anno il ministro per le Minoranze, il cattolico Shahbaz Bhatti veniva ucciso all'uscita di casa. Nei due casi, gli assassini sono stati esaltati come «eroi» dagli islamisti. Sulla stessa linea dei due uccisi, ovvero di contrarietà a un uso arbitrario e opportunista della «legge antiblasfe- mia» e per il predominio dello stato di diritto sulle fazio- sità e sugli estremismi, sempre nel 2011 l'attuale amba- sciatrice di Islamabad aWashington, Sherry Rehman è stata costretta alle dimissioni dal governo e il figlio di Taseer, Shahbaz Ali, è scomparso dopo essere stato ra- pito il 26 agosto. Non unico come dinamica, ma assurto a simbolo, il caso di Asia Bibi ha fatto da sfondo e da pretesto a omicidi «eccellenti» come anche alle conti- nue pressioni degli integralisti. Asia, madre di famiglia, cattolica, condannata a morte in prima istanza nel no- vembre 2010 è in attesa da allora di un giudizio d'ap- pello bloccato dalle pressioni degli integralisti e dal ti- more della politica e dei giudici che una sentenza di as- soluzione - probabile come hanno dimostrato analoghi casi nel passato – possa diventare il pretesto per una spallata al fragile governo di Islamabad. Resta valida invece la visione espressa qualche tempo fa dal domenicano padre James Channan, direttore del Centro per la pace dell'arcidiocesi di Lahore: «Pur- troppo, il fondamentalismo sembra oggi incontrolla- bile. Sembra non esserci più spazio per opinioni di- verse, una situazione che va oltre ogni immaginazione e che va contro gli stessi principi essenziali della fede islamica. Gli assassinii di Salman Taseer e di Sahbaz Bhatti hanno lasciato i cristiani in uno stato di shock. Hanno reso ancora più evidente come siano poveri, op- pressi e vulnerabili. Come, alla fine, siano l'immagine del Cristo sofferente». A sia Bibi, Salman Taseer, Shabaz Bhatti: la sem- plice madre di famiglia cattolica, il raffinato poli- tico musulmano e il coraggioso esponente cri- stiano hanno cercato a modo loro di far prevalere la ra- gione e il diritto in una situazione di intolleranza e fa-
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