Missioni Consolata - Giugno 2012
10 MC GIUGNO 2012 PAKISTAN Fino a quando la situazione in- terna è sembrata sfuggire di mano e il riavvicinamento tra Usa e India (e di entrambi con la Cina) ha accelerato la deriva islamista del paese. Dotato, anche questo va ricordato, di decine di testate atomiche e di vettori in grado di lanciarle, con il rischio più volte espresso dalle diplomazie, che l'arsenale possa finire in mano all'islamismo radicale oppure a gruppi terroristici. Oggi è troppo tardi, forse affinché gli anticorpi presenti nel paese possano in- sieme attivare una democrazia compiuta, l'indipendenza strate- gica e soffocare l'aggressione in- tegralista. PARLAMENTO FRAMMENTATO E SENZA POTERE Il Pakistan resta feudale nell'in- timo, con una parte non indiffe- rente della popolazione costretta in stato di schiavitù da tradizioni o debiti, e milioni di altri cacciati – come conseguenza di conflitti lo- cali e regionali, per catastrofe na- turali e per discutibili e velleitarie scelte di sviluppo - in una vita di stenti in campi profughi. Dipen- denti insieme dalla «benevo- lenza» delle autorità locali e dagli insufficienti aiuti internazionali. Nessuna delle forze parlamentari è in grado di contrastare i «poteri forti» del paese: militari, servizi segreti, establishment econo- mico, antica aristocrazia tribale, autorità religiose. Il «Partito del popolo pachistano», guidato dopo la morte di Benazir Bhutto dal figlio e (più concreta- mente) dal vedovo Asif Ali Zardari, laicista senza rinnegare l’identità islamica scolpita nella Costitu- zione, è oggi maggioritario in Par- lamento, ma non può da solo ge- stire il paese. Il suo principale an- tagonista è la Lega musulmana (fazione Nawaz), con leader e Nawaz Sharif, islamista pragma- tico senza inclinazioni all’ideale jihadista. In mezzo, come pre- senza parlamentare, la Lega mu- sulmana (fazione Qaid-e-Azam) il Continua a pagina 13. # A sinistra: venditore di ceci. # Sopra a destra: donne velate con i figli per le vie di Islamabad. GLOSSARIO: T ALEBANI - Gli «studenti» (di diritto islamico), cresciuti nelle madrase pachistane, si sono evoluti nel tempo in una forza antagonista, a livello politico e poi anche armato nel paese d’origine. Come movimento guerrigliero d'importazione, ma erede dei mujaheddin, in Afghanistan. In buona parte oggi nella clandestinità, il movimento talebano rappresenta di fatto - incluse le affiliazioni in India e in Bangladesh - la «mano armata» dell'estremismo islamista in Asia Meridionale e la centrale d'addestramento per la galassia jihadista mondiale. T RIBALISMO - Parti delle aree che segnano il confine tra Pakistan e Iran/Afghanistan sono designate come «tribali» (Fata, Federal Administerd Tribal Areas). Si tratta di regioni arretrate, abitate perlopiù da una popolazione di etnia e lingua pash- tun, divisa in clan e famiglie sovente rivali, su cui il governo centrale, che pure le gestisce direttamente e non attraverso le province che le includono, ha scarsa giurisdizione. Qui i talebani hanno le loro roccaforti e qui il radicalismo islamico ha accentuato le consuetudini di esclusione e segregazione. S HEIKH / MULLAH / IMAM - Lo sheikh («anziano») è guida politica ed etica della comu- nità, ma il suo impegno deve avere una chiara ispirazione religiosa. Di conse- guenza il suo ruolo si associa a quello delle guide della preghiera (imam) e in generale di chi (mullah) ha fatto dello studio della dottrina islamica e della sua applicazione ragione di vita. J IHADISTA - Chi individua nella jihad («il» jihad nell'originale arabo) non l’originario impegno a lottare contro le proprie debolezze e contro comportamenti non etici o immorali nella comunità, ma chi aderisce a una lettura parziale della dottrina e delle consuetudini musulmane e ne fa ragione di conflitto anche armato con- tro chi dissente o, addirittura, contro chi è estraneo alla comunità islamica («ummah»). Q AEDISTA / AL -Q AEDA - Del movimento guidato fino alla sua morte da Osama ben Laden è conosciuto soprattutto l’anti-americanismo e l’anti-occidentalismo, portati avanti con azioni spettacolari. Tuttavia, il suo primo obiettivo resta la destabi- lizzazione dei regimi che ritiene favorevoli all’Occidente e insieme repressivi verso l’applicazione di un Islam integralista e visionario. M OHAJIR - Denominazione che identifica gli immigrati - di lingua urdu, ma di varia provenienza, comunque musulmani - arrivati in territorio pachistano dopo la se- parazione dall’India. Concentrati nella provincia meridionale del Sindh e soprat- tutto nel capoluogo Karachi, maggiore città del paese, da molti anni si sono dati una propria rappresentanza politica (Mohajir Qaumi Movement) e proprie istitu- zioni di supporto e difesa. A HMADIYA - Fondato nel 1889 in India da Mirza Ghulam Ahmad, il movimento degli Ah- madiya ha al centro non solo la statura profetica del fondatore, considerato come il Mahdi, ovvero l'incaricato a portare l'Islam alla definitiva affermazione, ma anche la visione parziale della dottrina islamica, l'apertura dialogica verso l'esterno e una forte carica ugualitaria all'interno che ne hanno fatto oggetto di persecuzione in diversi paesi musulmani.
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