Missioni Consolata - Maggio 2012

# Pagina a fianco a sinistra : Macky Sall, il nuovo presidente del Senegal. # Pagina a fianco a destra : Abdoulaye Wade, mentre vota domenica 25 marzo scorso. # Sopra : Una semplice cucina. # Sinistra in basso : preghiera a Tuba, la città santa dei muridi. # Sotto : la scuola rimane una priorità per il Senegal. # Pagina successiva : la costa del Senegal. MAGGIO 2012 MC 55 MC ARTICOLI È uno schiaffo per le sue ambi- zioni. L’astensione è alta: 48% del corpo elettorale. IL GIOVANE ALLIEVO Macky Sall, 50 anni, è stato tra i più brillanti allievi di l e vieux . Dopo gli studi in ingegneria in Se- negal e Francia entra in politica aderendo al partito di Wade alla fine degli anni ‘80. Si rivela presto brillante e un valido collabora- tore. Nominato ministro dell’E- nergia e Miniere nel 2001, poi dell’Interno (2003), diventa in se- guito fedele primo ministro di Wade (2004 – 2007) per poi pas- sare alla presidenza dell’Assem- blea Nazionale (il parlamento unicamerale). È qui che si con- suma la rottura con il «maître» (maestro), quando, nel novembre 2007 ne convoca il figlio Karim per spiegazioni sulla gestione dei fondi. Le vieux lo costringe alle dimissioni. Macky fonda il suo partito d’opposizione, l’Alleanza per la Repubblica (Apr – Yakaar). «Sono stato sorpreso in Senegal, visitando i villaggi in questi ul- timi anni, nel vedere che Macky stava lavorando e preparando bene il terreno», racconta Mouhamadou Sarr. «Io ho sempre speranza in co- loro che vogliono cambiare le cose, anche se la situazione cul- turale e la mentalità politica se- negalese tende a resistere al cambiamento», continua il coor- dinatore dei senegalesi del Pie- monte. E per quanto riguarda Wade? «Io sono neutrale, ma penso che anche se fosse il mi- gliore presidente del mondo, ar- rivato alla sua età si dovrebbe preoccupare delle sue preghiere con Dio e dei suoi affari perso- nali, piuttosto che correre an- cora dietro al potere». E continua: «Penso che l’ele- zione di Macky porterà a un cambiamento in Senegal. Io pro- vengo dalla periferia di Dakar e sono consapevole delle difficoltà che hanno le persone in città, ma anche in provincia. La vita è dura, la gente non riesce più ad andare avanti. Sicuramente ab- biamo grosse potenzialità ma le opportunità non vengono date alla popolazione. Adesso speriamo che questo gruppo di potere sia composto da gente onesta e competente, ma soprattutto con il coraggio di imporre una rottura con alcune pratiche e credenze. Finché i go- verni sono succubi o influenza- bili dai capi religiosi e marabut , perché questi garantiscono loro © Romina Remigio © Romina Remigio

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