Missioni Consolata - Maggio 2012
prescritta una rigorosa neutra- lità del potere civile nei confronti delle varie confessioni religiose. Il modello «laicizzante» rimase anche dopo la dichiarazione d’in- dipendenza (1944) e nella nuova Costituzione elaborata all’inizio degli anni ‘50: nonostante le pressioni dei Fratelli musulmani, l’islam non fu menzionato come religione di Stato; mentre fu pre- scritta l’assoluta appartenenza alla religione islamica del presi- dente della repubblica (art. 3). Altri cristiani contribuirono al- l’indipendenza della Siria, come Michel Aflaq, militante naziona- lista, che nel 1947 fondò il Par- tito Baath arabo socialista (o semplicemente Baath, ossia, ri- surrezione). Un altro cristiano, Fares al-Khoury, anche lui te- nace nazionalista, fu eletto pre- sidente della Repubblica per due volte (1945 e 1954) e fu accla- mato padre della patria, ma, a differenza di Aflaq, si oppose al pan-arabismo di Nasser e alla unione tra Egitto e Siria (1958- 1961). CALEIDOSCOPIO DI RITI E CULTURE Trent’anni fa in Siria vivevano 9 milioni di abitanti; oggi sono quasi 23 milioni, compresi 472 mila rifugiati palestinesi e 1,5 milioni di sfollati iracheni: un mosaico di «47 gruppi etnici e Per tre secoli, numerosi cristiani siriaci (ed ebrei) animarono le famose accademie musulmane fiorite in Siria e in Mesopotamia e, su incarico dei califfi, intrapre- sero una sistematica traduzione dal greco in arabo, attraverso il siriaco, dei testi letterari, filoso- fici e scientifici dell’antichità classica. In tal modo la cono- scenza del mondo greco-romano divenne uno dei fondamenti della cultura arabo-islamica. Durante il Medio Evo gli arabi, attraverso la Spagna, riporta- rono i testi classici della filosofia greca in Europa, che aveva quasi del tutto dimenticato questa tra- dizione. Nel secondo millennio, sotto il dominio dei mamelucchi e poi dei turchi ottomani, la storia dei cristiani della Siria fu costellata di violenze e pogrom anticri- stiani; ma nei momenti di calma essi riuscirono a contribuire allo sviluppo della regione con le loro attività commerciali e intellet- tuali, culminate in iniziative cul- turali, verso la metà del secolo XIX, come scuole, tipografie, giornali, testi scolastici e di let- teratura... che hanno creato in Libano e in Siria il senso di «ara- bità», collante comune a cri- stiani e musulmani in chiave anti ottomana e terreno di coltura del nascente nazionalismo siriano. Durante il mandato francese (1921-46), un giurista cristiano libanese, Edmond Rabbath, ispirò la Costituzione del 1930: sfruttando il senso di arabità, fu religiosi», secondo un profes- sore di relazioni internazionali di Damasco. Sotto l’aspetto etnico il popolo siriano è composto da arabi e aramei arabizzati (86%), curdi (7%), armeni (2%), turchi, cir- cassi, caldei, assiri, turkmeni, ceceni e altri. Sotto l’aspetto re- ligioso la società siriana risulta ancora più frastagliata. La mag- gioranza dei siriani sono musul- mani sunniti (74%) il resto è for- mato da minoranze di sciiti, alawiti, drusi, ismailiti e altri gruppi islamici. I cristiani sono circa 2 milioni (quasi 10%) e costituiscono a loro volta un autentico caleido- scopio di riti e tradizioni, con 11 gerarchie e comunità differenti, con ben 3 patriarchi di chiese orientali che hanno la propria sede a Damasco, erede della sede apostolica antiochena. Metà di essi appartiene alla chiesa antiochena (greci orto- dossi); circa 500 mila costitui- scono la chiesa ortodossa si- riaca; 125 mila la chiesa aposto- lica armena; poche migliaia di nestoriani o assiri e protestanti. I cattolici siriani sono circa 430 mila, divisi in varie chiese con giurisdizioni diverse per i fedeli di ciascun rito: greco-cattolici o melchiti, siriaci, maroniti, ar- meni, latini, caldei. La Siria è, insieme al Libano, l’u- nico paese arabo in cui l’islam non è definito religione di stato dalla Costituzione e la religione non è riportata sulle carte d’i- dentità. I cristiani, quindi godono di totale libertà di culto e pos- sono svolgere i loro riti e funzioni (messe, processioni, pellegri- naggi...) liberamente e pubblica- MAGGIO 2012 MC 11 # Padre Paolo Dall’Oglio, gesuita, da 30 anni nel monastero siriano Mar Musa, da lui restaurato e diventato centro di dialogo interreligioso. # Parata scout di una parrocchia cattolica di Damasco. © ncontromeditaly-2008 © CC by-2010
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