Missioni Consolata - Aprile 2012

pontefici, nei loro pellegrinaggi ai luoghi santi hanno sempre ini- ziato dalla Giordania: Paolo VI nel 1964, Giovanni Paolo II nel 2000 e Benedetto nel 2009. An- che qui pietre e paesaggi recano grandi tracce dell’Antico e del Nuovo Testamento» continua il patriarca Twal. Le regioni a est del Giordano fu- rono di fatto teatro di numerosi eventi della storia della salvezza fin dal tempo dei patriarchi. Nel nord, lungo la valle del torrente Yabbok passarono Abramo e suo nipote Lot diretti alla terra di Ca- naan; Giacobbe fece il cammino inverso per sfuggire all’ira del fratello Esaù, a cui aveva sot- tratto la primogenitura, e rifu- giarsi presso lo zio Labano. Sulle sponde dello stesso Yabbok il patriarca fece alleanza con lo zio, si riconciliò con il fratello, si trovò coinvolto nella misteriosa lotta con l’angelo di Dio e rice- vette il nuovo nome: «Israele». Molti secoli dopo quelle regioni furono occupate dai suoi discen- denti: le tribù di Ruben, Gad e Manasse. Nel sud della Giordania, a est del Mar Morto, si rifugiarono Lot e le sue figlie, fuggiti da Sodoma e Gomorra, dando origine ai Moa- biti e Ammoniti; qui si stabilì an- che Esaù dal quale sarebbero di- scesi gli Edomiti: tutte popola- zioni e luoghi associati all’al- leanza tra Dio e il suo popolo, alla storia di Mosè e all’epopea dell’Esodo, la lunga marcia dalla schiavitù d’Egitto alla libertà della terra promessa. Gli archeologi hanno portato e continuano a portare alla luce numerosi siti biblici che ricor- dano questo evento chiave nella storia della salvezza; il più im- portante di essi è certamente il Monte Nebo, dove sorge uno dei santuari più suggestivi della Terra Santa, memoriale degli ul- timi momenti della vita di Mosè, morto e sepolto alle soglie della terra promessa, ma non prima di averla contemplata dalla cima di quel monte. La Giordania fu patria di impor- tanti figure della Prima Alleanza, come la moabita Rut, bisnonna di Davide, e di Elia, padre del profetismo biblico, nato a Tisbe in Galaad e rapito in cielo da un carro di fuoco, ma destinato a ri- tornare per preparare l’avvento del Messia. Otto secoli dopo, «a Betania ol- tre il Giordano» (Gv 1,28), poco distante dal luogo del rapimento, Giovanni Battista iniziò a prepa- rare la venuta del Salvatore, pre- dicando un battesimo di conver- sione; Gesù stesso vi si fece bat- tezzare, dando così inizio alla sua vita pubblica. Nello stesso sito Gesù si rifugiò fuggendo da Gerusalemme per salvarsi dalla lapidazione (Gv 10,40). Sempre in Giordania il Battista terminò la sua missione con la decapita- zione per ordine di Erode Antipa (Mt 14,3-11), nella fortezza di APRILE 2012 MC 9 # Resti della chiesa bizantina di San Giovanni Battista, sul luogo dove gli ebrei passarono il Giordano per en- trare nella Terra Promessa, Elia fu rapito in cielo su un carro di fuoco, Giovanni Battista battezzava e Gesù stesso ricevette il battesimo. Luogo riportato anche nella famosa carta musiva di Madaba (VI sec.) con il nome in greco di «Ainon che ora è Sapsafas», corrispondente a Betania oltre il Giordano, oggi Wadi Kharrar.

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