Missioni Consolata - Aprile 2012

biamento, lento ma evidente, at- traverso il quale le istituzioni lo- cali saranno in grado a medio termine di “accompagnare” in modo significativo coloro che tornano dall’estero - spiega la sociologa Cristiana Paladini, 33 anni, collaboratrice in loco di Ipsia e ricercatrice nell’ambito delle migrazioni per l’università Lumsa di Roma e la University of London -. Nel 2009 il Governo al- banese ha stanziato finanzia- menti per il ritorno degli emi- granti, ma il bando è andato a vuoto per mancanza di informa- zione tra gli espatriati e perché promuoveva il rientro ma senza prevedere appoggi per chi tor- nava, come corsi di formazione o altro». Ma le cose, tre anni dopo, si stanno modificando, continua Paladini: «È iniziato l’arrivo di un secondo blocco di migranti di ri- torno, soprattutto laureati, che hanno documenti in regola in Italia o negli altri stati della Ue. Saranno loro a rappresentare il principale propulsore del cam- biamento, perché sbarcano in patria con molta più professio- nalità da spendere». OSTACOLI DA RIMUOVERE: DISPARITÀ DI GENERE... Nella rivoluzione che attraver- serà l’Albania dei prossimi anni, garantita dai migranti di ritorno, «veri e propri pionieri che arri- vano dall’Europa con la voglia di cambiare le cose che non vanno in patria e molto più coscienti dei propri diritti, come cittadini e come lavoratori» specifica la so- ciologa, sono però almeno due i duri ostacoli che dovranno es- sere superati: da una parte il forte divario donna-uomo e l’in- cidenza di un antico quanto vio- lento codice d’onore interfami- liare, dall’altra il Kanun , codice di consuetudini che regola la vita sociale soprattutto nelle zone montane dell’Albania. Nel primo caso, le logiche ma- schiliste storicamente presenti in Albania faticano a venir meno: la donna è quella che rimane isolata quando il marito va all’e- stero (basti pensare che il 90% delle persone intercettate da 28 MC APRILE 2012 ALBANIA # Migranti tornati in Albania hanno avviato attività in proprio come pa- nettieri, vasai, idraulici, falegnami... grazie all’associazione «Risorse migranti». © Sara Capaliku © Andrea Ujka © Antonio Fantasia

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