Missioni Consolata - Aprile 2012

APRILE 2012 MC 23 MC ARTICOLI chirurgiche per insegnare a ope- rare agli infermieri, su patologie semplici, come l’ernia inguinale. Abbiamo operato 45 ernie, alter- nandoci: una io e una un infer- miere. Prossimamente andrò in Uganda, a Gulu, dove il Ccm ha un progetto con un grosso ospe- dale universitario, governativo, ma seguito dalla Fondazione Corti di Milano. Ci hanno chiesto di organizzare un reparto di 90 letti di traumatologia. Sembra che gli incidenti della strada siano in aumento in Africa, men- tre diminuiscono le lesioni da guerra. Come Ccm abbiamo una decina di ortopedici che si sono dati disponibili ad andare perio- dicamente a Gulu». COME CAMBIA L’AFRICA In oltre trenta anni di lavoro Sil- vio assiste ad alcuni cambia- menti: «Abbiamo visto l’africa- nizzazione di molti ospedali che erano gestiti da missionari bian- chi. Oggi sono sostituiti da mis- sionari africani o da laici locali. È successo anche a Sololo, a un certo punto era gestito da tre africani assunti dalla diocesi. Ma l’esperienza si è poi chiusa. In Uganda, ad esempio, c’è già un gruppo medico molto valido, si fa un progetto specialistico». Un passo oltre l’urgenza. «Que- sto è il nostro obiettivo. Chi l’ha perseguito da sempre è Giu- seppe Meo». Uno dei pilastri della filosofia Ccm è il cosiddetto « capacity building », ovvero la costruzione di competenze, capacità, nel personale locale. Formazione sul campo, assunzione di re- sponsabilità. «Noi cerchiamo di far sì che siano loro a fare le cose. Anche perché non possiamo essere sempre presenti». Ma c’è un altro punto fondamen- tale per il Ccm: «In secondo luogo, importante, è ritornare e fare coscentizzazione in Italia, sul territorio. Sensibilizzare i no- stri concittadini. Affinché si capi- sca cosa vuol dire povertà e as- senza di diritti in campo sanita- rio. Che non c’è mutua, assicu- razione, nulla. Ti fanno la pre- scrizione e poi ti danno il fo- glietto dicendoti di andare a comprare. Fuori dell’ospedale ci sono le farmacie private. Far co- noscere quello che facciamo, è fondamentale». Questo si realizza con incontri, articoli sui giornali medici e arti- coli divulgativi. Diversi gruppi in provincia di Cuneo sostengono progetti del Ccm. In quest’ottica Silvio pubblica un libro di ricordi ( vedi box ) «Ho recuperato un po’ di appunti, altri li avevo persi. Li ho raccolti per condividere con i lettori le sensazioni che io pro- vavo». Negli anni sono cambiati anche i finanziamenti. Fino a qualche tempo fa, il ministero degli Affari esteri italiano finanziava progetti di sviluppo. Ora ha quasi azze- rato. «Nei progetti Ccm finora riu- sciamo ancora a offrire tutto gratuitamente per la popola- zione. Gli ospedali di Bungagok e Adior, ad esempio, sono finan- ziati da due progetti: uno della Regione Liguria e uno della Re- gione Toscana, nonostante la crisi. A Sololo c’è un progetto mamma-bambini in cui i bam- bini sotto i 5 anni e le gravide non pagano. Sono soldi raccolti da diversi gruppi di appoggio a Moretta e Savigliano, in provincia di Cuneo». I VOLONTARI DI DOMANI Le missioni sono sempre realiz- zate da volontari che si pagano i viaggi e vengono preparati prima della partenza. «Ci sono giovani interessati a partire. Quelli meno STORIE DI GUERRA E INGIUSTIZIA Silvio Galvagno, Soraya, Turo, Sharo...Storie di guerra e in- giustizia, prefazione di Alberto Burzio, introduzione di Mari- lena Bertini, Edizioni Pri- malpe, Cuneo 2011, pp. 120 con foto a colori, € 16,00. # Sopra : Theresa Waweru, responsabile delle attività sanitarie del Ccm in Sud Sudan. Sito: www.primalpe.it

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