Missioni Consolata - Aprile 2012

22 MC APRILE 2012 AFRICA ITALIA demiche. In Africa le malattie killer sono broncopolmonite, malaria, diarrea: costa poco cu- rarle e coinvolgono tantissima gente. Per un intervento al cuore, poi occorre fare sempre controlli sofisticati, e i pazienti che vengono da lontano non po- tranno neppure seguirli». Silvio torna al Ccm, che non ha mai veramente lasciato. Ne di- venta presidente e attualmente vice presidente. Per avere più tempo lascia l’ospedale pubblico CHIRURGO DI GUERRA L’11 settembre 2001 trova Silvio impegnato con il Ccm. «Era un periodo in cui andavo in Africa solo a farmi venire dei “mal di testa”: beghe e discussioni a non finire di programmi che anda- vano male. Sololo compreso. Parlandone a casa dicevamo, ma è possibile con quello che sta succedendo in Afghanistan? E scrissi due righe ad Emer- gency ». Era il Natale 2001 e l’Ong mila- nese di Gino Strada non si fa sfuggire l’occasione. Silvio parte per l’Afghanistan a inizio 2002. Compie diverse missioni con Emergency, lavorando in Afgha- nistan (Kabul e Lascarga), Iraq (Kirkuk e Soulimanya), Sierra Leone, Darfur. «Ho trovata buona la filosofia di Emergency finché riguardava la chirurgia di guerra, me ne sono staccato quando si è parlato di cardiochirurgia. Fare un ospe- dale in Sudan per operare gra- tuitamente bambini e adulti ma- lati di cuore ha un rapporto di costo / benefici, molto sfavore- vole. Con i costi per operare un bambino al cuore ne operi 1.000 di appendicite, oppure ne curi 10.000 con altre malattie più en- di Savigliano, vicino a casa, e specializzato in Germania in chi- rurgia vertebrale, lavora in una struttura privata convenzionata: «Così ho uno stipendio assicu- rato e una migliore gestione del tempo: niente turni e guardie. Posso impegnarmi con il Ccm in Italia e quando faccio le missioni all’estero non devo consumare le mie ferie». Scelta «scomoda» e impegnata. A CAVALLO TRA DUE CONTINENTI «Adesso faccio le missioni con il Ccm quando c’è bisogno e dove c’è bisogno». Si occupa in parti- colare dei progetti dell’Ong in Etiopia e in Uganda (nel Lachor Hospital della Fondazione Corti). A novembre 2011 va in Etiopia, a Filtu, dove arrivano i somali in fuga dalla carestia ( vedi MC no- vembre 2011 ). Poco prima era volato in Rwanda, su richiesta del Don Gnocchi, per organizzare meglio un centro per bambini portatori di handicap. Senza di- menticare il Sud Sudan, dove ha operato in due piccoli ospedali rurali a Adior, Bungagok, seguiti dal Ccm. «Lì facciamo operazioni # A sinistra : bambini dinka nel Sud Sudan. # Sotto : Silvio Galvagno e Giuseppe Meo ( leggere MC, marzo 2011 ) durante una missione chirurgica all’ospedale di Bungagok, nel Sudan meridionale. © Alessandro Rocca

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