Missioni Consolata - Aprile 2012

TURISTI SUI GENERIS Muyeye è un villaggio di polvere rossa a 15 km da Malindi, abitato da 10.000 persone che vivono in misere capanne di fango e pa- glia. «La scelta del Kenya è ve- nuta un po’ per caso», spiega De Stefani, «il nostro obiettivo era fare qualcosa in aiuto alla coope- razione internazionale, e all’ini- zio ci eravamo rivolti all’Amref di Roma che aveva accolto con en- tusiasmo la nostra idea. Poi però i loro referenti in loco hanno avuto timore che un’«invasione» di 200-300 persone, per la mag- gior parte malati psichici, po- tesse portare scompiglio nelle loro attività, e abbiamo dovuto ri- nunciare a questa collabora- zione». Alla fine il progetto è stato realizzato insieme a Itake, una piccola associazione di Fro- sinone specializzata nel soste- gno scolastico a distanza, che aveva già alcuni contatti nella zona di Malindi. «Dalla fine del 2009, sono andati in Kenya a più riprese una decina di gruppi “misti” (malati e non) de Le Pa- role Ritrovate , provenienti da va- rie regioni italiane, per incon- trarsi con la gente del posto, ca- pire quali erano i principali biso- gni e monitorare l’avanzamento dei lavori di costruzione della scuola» racconta Mario Stolf, che ha accompagnato come vo- lontario alcuni gruppi partiti da Trento. Mario, che lavora nell’ac- «extra-ordinarie» in giro per il mondo, in cui gruppi misti di utenti, familiari e operatori si sono messi alla prova, confron- tandosi con altre realtà e favo- rendo la diffusione di una psi- chiatria più «democratica». A Pechino ad esempio, grazie a un finanziamento della Provincia di Trento, hanno contribuito al- l’apertura del primo centro di salute mentale alternativo ai manicomi (che in Cina danno ri- covero a circa 18 milioni di per- sone). Mentre negli Usa, presso la Veteran administration , hanno incontrato i reduci delle guerre degli ultimi 60 anni, alle prese con gravi conseguenze psichia- triche, per confrontarsi sul «fa- reassieme» e sulle pratiche di «auto-mutuo-aiuto». «Ma l’esperienza africana, av- viata nel 2009, ha un valore ag- giunto rispetto a tutti gli altri viaggi che abbiamo intrapreso», dice De Stefani, «perché per la prima volta si è dato un contri- buto concreto alla vita delle po- polazioni locali, attraverso la creazione di una scuola a Muyeye, in Kenya». coglienza agli immigrati, in pas- sato era già stato in Kenya per conto dell’Ong Accri, lavorando in collaborazione con la diocesi di Nairobi e la parrocchia di Ka- riobangi nella baraccopoli di Ko- rogocho. «Perciò conoscevo già il territorio e la lingua locale, lo swahili. Prima del viaggio ho cercato di preparare i ragazzi, dando qualche informazione sul paese e qualche regola di com- portamento, per evitare che agissero come i classici turisti mordi e fuggi, che fanno più danno che bene». In effetti la presenza dei ragazzi delle Pr - documentata anche nel film «Muyeye» di Sergio Da- miani e Juliane Biasi, selezio- nato tra i migliori documentari del 2011 da Rai Doc3 - è stata un’esperienza del tutto nuova per gli abitanti del villaggio. «Di solito i turisti arrivano da Ma- lindi su pulmini da cui non scen- dono nemmeno per scattare le foto: si limitano a tirar giù i fine- strini e lanciare ai ragazzini soldi e caramelle, per poi tor- nare subito in albergo o in spiaggia» racconta Mario Stolf. «I nostri ragazzi invece trascor- revano tutto il giorno con gli abi- tanti di Muyeye», dice De Ste- fani, «condividendo i pasti e de- dicando molto tempo a parlare per conoscersi e scambiarsi esperienze a vicenda, con la tra- duzione simultanea di Mario». APRILE 2012 MC 15 MC ARTICOLI # Pagina accanto : i bambini della scuola di Muyeye costruita grazie a Le Parole Ritrovate. # A destra : incontri in Kenya nell’am- bito del «fareassieme». Sopra : il dottor Renzo De Stefani, lo psichia- tra ideatore del progetto.

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