Missioni Consolata - Marzo 2012

# Scene di piazza Tahrir: gente con striscioni (pagina a fianco); un giovane con al bandiera egiziana su una statua del leone; una donna approfitta per vendere gadget ai manifestanti. MC ARTICOLI Man mano che ci avviciniamo, la strada si riempie di gente. Prima di entrare nella piazza, siamo fermati a un posto di blocco vo- lante, allestito dai manifestanti per tentare di evitare l’infiltra- zione di spie, provocatori, «ser- vizi» vari. All’interno dell’enorme piazza ci sono già migliaia di persone, so- prattutto giovani. Spieghiamo che siamo giornalisti italiani e che vogliamo registrare la mani- festazione. Sembrano contenti: un simpatico adolescente si offre di accompagnarci. Questo ci per- mette di andare in giro con tran- quillità, senza destare sospetti (stranieri che fotografano in un luogo come questo potrebbero essere solo giornalisti o spie). In generale, sono contenti che la loro lotta di liberazione riceva at- tenzione. RIVOLTA POPOLARE Il cielo grigio-smog del Cairo so- vrasta case, alberi e persone, dando un senso di immaninza e pericolo a tutte le azioni che si compiono. La piazza si riempie di manifestanti che giungono da tutti i quartieri della capitale, e anche da fuori. Giovani e vecchi si ritrovano per strada, si salu- tano, si sorridono, discutono, si organizzano. La lotta contro il regime militare ha coalizzato gran parte degli egiziani, soprat- tutto le classi popolari e medie, gli studenti, gli intellettuali. Con il passare dei minuti, il clima diventa sempre più pe- sante, e non solo per il deva- stante inquinamento. Le facce sono tese: l’esercito e la polizia sono pronte ad attaccare i mani- festanti. I ragazzi, cellulare all’o- recchio, chiamano a raccolta i loro amici o raccontano la cro- naca momento per momento a chi sta «postando» notizie sulle pagine di Facebook , o su Twit- ter . Sono i social network che hanno fatto conoscere a tutto il mondo le «primavere arabe», scoppiate a dicembre del 2010 con la rivolta in Tunisia e seguite da Egitto e altri paesi. Tra un lampione e l’altro sventolano bandiere egi- ziane di questo o quel partito, di sindacati, di gruppi giovanili. Per terra, sono ancora visi- bili i segni di altre ma- nifestazioni. Qua e là, venditori am- bulanti offrono ma- schere anti-gas. Ce ne sarà presto biso- gno. Dietro Midan Tahrir, verso via Mohammed Mah- moud, i militari stanno facendo MARZO 2012 MC 5

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