Missioni Consolata - Marzo 2012

42 MC MARZO 2012 nevano dentro l’unica stanza: mentre l’insegnante spiegava a una classe, le altre facevano i compiti loro assegnati. Di quell’epoca ho un buon ricordo delle feste reli- giose. Quella preferita era la Pasqua, che durava tre giorni. Tutta la gente si riuniva al centro del villag- gio, cantavamo e ballavamo insieme. Ragazzi e ra- gazze avevano i loro balli preferiti, ma danzavamo se- parati. Eravamo tutti vestiti bene. E c’era anche tanto cibo, messo da parte durante tutto l’anno pro- prio in vista di quel giorno. Un’altra bella festa era quella dell’acqua benedetta: una croce ortodossa veniva buttata nel fiume di fronte alla gente e i ragazzi si tuffavano per recupe- rarla; chi la trovava, la portava per tutto il villaggio di casa in casa come segno di benedizione, in cambio riceveva in dono qualche soldo. Prima di consegnare la croce alla parrocchia, il giovane la teneva a casa Venditrici di galline e banane: scene di ordinaria so- pravvivenza in una periferia di Tirana. © Claudia Caramantiali Una famiglia di Rom in una via di Tirana

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