Missioni Consolata - Marzo 2012
MC STORIE E RITRATTI ALBANESI S ituato nella parte sudoccidentale della pe- nisola balcanica, affacciata sul mare Adriatico in corrispondenza del canale d’Otranto, il cui punto più stretto è di circa 75 km, l’Albania ha una superficie di 28.748 km², poco più grande della Sicilia, e quasi 3 milioni di abitanti, secondo il censimento del 2011. La maggior parte della popolazione vive nelle periferie dei grandi centri urbani che, da soli, ne ag- glomerano oltre due terzi. Per descriversi, il popolo albanese pone al di sopra di tutto l’importanza dei valori dell’etnia, in contrappo- sizione al concetto di stato. Ogni forma di ricostru- zione storica del Paese va quindi fatta alla luce di come gli albanesi «pensano» l’Albania, ricordando che tale schema è alla base del modello di nazione al- banese. DALL’INDIPENDENZA ALLA «GRANDE ALBANIA» La discendenza storica dagli Illiri costituisce un ti- tolo di vanto riaffermato indistintamente da tutti i leader albanesi: pirati di professione, furono sotto- messi da Roma verso il II secolo a.C. e la loro regione fu inetgrata nella provincia romana dell’Illiria. Nei secoli del dominio ottomano i clan albanesi conti- nuavano a praticare di nascosto la loro fede: di notte nelle case si svolgevano le antiche liturgie e, nascoste sotto terra, si celavano spesso le statue dei santi, mentre il battesimo era amministrato in segreto co- sicché molti albanesi avevano un nome islamico e un secondo nome, ufficioso, cristiano. Intorno al XVIII secolo iniziò quindi a svilupparsi quella cultura turco-albanese che raggiungerà, alla fine del secolo, traguardi di raffinatezza soprattutto nel settore letterario. Una serie di contingenze determinarono nel corso del XX secolo un’inattesa alleanza con Italia e Au- stria che temevano il controllo serbo e greco del ter- ritorio: unica alternativa possibile era la trasforma- zione del paese in uno stato indipendente, sotto tu- tela italo-austriaca. L’allora governo di Francesco Crispi - un italo albanese - riuscì a imporre all’Eu- ropa la faticosa nascita dell’Albania, attraverso la Conferenza degli Ambasciatori del 1910, che due anni dopo confermò la costituzione della nuova nazione: il MARZO 2012 MC 37 PROCESSO STORICO DELL’ANIMA ALBANESE CULTO DELL’ETNIA CHIAMATA «ALBANITÀ» DI P AOLO R OSSI Nata come provincia romana dell’Illiria (II sec. a.C.), attraversati quattro secoli bui sotto il dominio ottomano, indipendente nel 1912 e conquistata dall’Italia nel 1939, dopo quasi mezzo secolo di regime nazional-comunista (1946-1990), l’Albania è tra i paesi emergenti d’Europa. La sua economia continua a crescere, ma il paese è ancora alle prese con seri problemi di arretratezza politica e sociale, che frustrano le sue ri- chieste di integrazione nella comunità europea. Tirana, Museo Storico Nazionale: il murale ritrae gli albanesi che hanno difeso la loro terra dagli invasori in ogni periodo della storia, dagli antichi illiri, alla resistenza con- tro i turchi e ai partigiani della II Guerra Mondiale. Sopra a sinistra: Kombinat, quartiere a sud-ovest di Tirana, prende nome dalle omonime grandi fabbriche, tipiche dei regimi socialisti dell’Europa orientale.
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