Missioni Consolata - Marzo 2012

CONGO RD blea plenaria straordinaria, la Conferenza episcopale congo- lese (Cenco) ha diffuso un mes- saggio dal titolo «Il coraggio della verità», nel quale ribadisce che ciò che è accaduto è «inac- cettabile. È un'onta per il nostro paese». E prosegue: «Riteniamo che il processo elettorale sia stato inficiato da gravi irregola- rità che rimettono in questione la credibilità dei risultati pubbli- cati». LIBERTÀ «CONDIZIONATE» Poco alla volta, anche le grandi potenze prendono coraggio, pro- nunciandosi in maniera ufficiale: il 14 dicembre, il Dipartimento di Stato americano parla di «gravi irregolarità»; dopo la convalida del voto da parte della Corte Su- prema, l'Unione Europea mani- festa preoccupazione, minac- ciando di rivedere il proprio so- stegno alla Rdc, e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton esprime «profonda delusione»; rammarico anche dal ministro degli esteri belga. Il 28 dicembre, l'associazione Journaliste en danger denuncia 160 violazioni della libertà di stampa nel 2011, di cui la metà durante il periodo elettorale, concentrate tra ottobre e dicem- bre. Nel 2010, i casi erano stati la metà. Jed denuncia anche la «frenesia propagandistica» in cui molti dei media congolesi sono caduti nel periodo eletto- rale, in particolare quelli pub- blici. Ad alcuni casi clamorosi (so- spensione di Radio France Inter- national e Radio Veritas ), che hanno sollevato proteste inter- nazionali, si sommano le tante intimidazioni e vessazioni alla stampa locale. Di fronte alle contestazioni circo- stanziate e documentate, il pre- sidente della Ceni, Daniel Ngoy Mulunda, ammette candida- mente: «Sì, 1.375.000 voti sono andati persi, è vero, ma siccome Joseph Kabila precede Etienne Tshisekedi di oltre 3 milioni di voti, ciò non cambia il risultato». Riguardo allo scarso tasso di partecipazione al voto nel Kasai, Mulunda spiega che la colpa è da attribuire agli attacchi ai seggi elettorali che si sono veri- ficati il giorno del voto. D'altro canto, l'altissima partecipazione al voto nei territori favorevoli a Kabila si spiegherebbe, secondo lui, con la buona organizzazione dei sostenitori del presidente. Giusy Baioni # A fianco: Kinshasa, 9 dicembre 2011. Un manifestante pro Tshisekedi dopo il verdetto della Ceni. # Sotto: vescovi e sacerdoti nella cattedrale Notre Dame a Gombe, Kinshasa, durante l’incontro della Conferenza episcopale, 12 gennaio 2012. ©AFP Junior D Kannah 20 MC MARZO 2012 © AFP/Gwenn Dubourthoumieu

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