Missioni Consolata - Marzo 2012

riportare la legalità e anche di pagare regolarmente gli agenti deputati all' enrôlement . Così non è stato. Chi scrive è testi- mone diretta di alcuni di questi accadimenti nella provincia del Nord Kivu, in luglio: persone in- furiate per non essersi potute registrare, altre perché all'atto dell'iscrizione erano stati chiesti loro dei soldi da funzionari della Ceni che non percepivano sti- pendio, altre ancora parlano di gente ammessa senza avere la nazionalità. La tensione va rapidamente au- mentando in tutto il paese, in particolare nella capitale. Il 5 settembre, lo storico opposi- tore Etienne Tshisekedi annuncia ufficialmente la sua candidatura in rappresentanza di un'ampia coalizione di partiti. Ne seguono incidenti tra accoliti del suo par- tito, l'Udps (Unione per la demo- crazia e il progresso sociale), e quelli del partito presidenziale, il Pprd (Partito del popolo per la ricostruzione e la democrazia). Il giorno seguente la polizia di- sperde i manifestanti del Pprd che protestano, uccidendone uno e ferendone altri. Per una setti- mana, a Kinshasa, vengono vie- tate tutte le manifestazioni. Nei giorni seguenti, arrivano le altre candidature alla presi- denza, undici in totale: tra gli al- tri, Vital Kamerhe, ex presidente dell'Assemblea Nazionale (di- messosi per protesta contro l'o- perazione militare Umoja Wetu voluta da Kabila nel 2009 che MARZO 2012 MC 15 A ll’alba del 2012 la Repub- blica Democratica del Congo si trova con un «nuovo» presidente. Quel Joseph Kabila che aveva preso il potere il 26 gennaio del 2001, alla morte del padre Laurent De- siré, e non lo ha mai mollato. Ma le elezioni di novembre scorso sono state tutt’altro che trasparenti e regolari. E per di più macchiate di sangue. ANTEFATTI I primi segnali scoraggianti ap- paiono all'inizio del 2011, quando la coalizione di maggio- ranza modifica la Costituzione da pochi anni in vigore, optando per il turno unico anziché il dop- pio turno nelle presidenziali, con la motivazione del notevole ri- sparmio economico. Evitare il ballottaggio ha di certo favorito il presidente uscente Joseph Ka- bila (eletto nel 2006 nelle prime elezioni democratiche dopo qua- rant'anni), forte del suo ruolo, degli appoggi istituzionali, del sostegno dell'esercito e soprat- tutto degli enormi mezzi finan- ziari dispiegati in campagna elettorale. Altra mossa ben studiata, nei mesi prima del voto, è la ge- stione del cosiddetto enrôle- ment , la registrazione degli aventi diritto al voto: da più parti piovono denunce di persone a cui è stata negata la tessera elettorale, di altre cui è stato chiesto in cambio del denaro, di altre ammesse al voto pur senza possederne i requisiti. A giugno, la Fondazione Bill Clinton de- nuncia la registrazione di minori a Kinshasa, chiedendo alla Com- missione elettorale nazionale in- dipendente (Ceni) - che gestisce tutto il processo elettorale - di aveva consentito alle truppe ruandesi l'ingresso nel paese); Kengo Wa Dondo, presidente del senato; Nzanga Mobutu, figlio dell'ex despota Mobuto Sese Seko. POPOLAZIONE «LIEVITATA» Concluse a luglio le operazioni di enrôlement , inizia il controllo degli elenchi elettorali, con al- cune sorprese, come l'aumento del 25% degli iscritti (superiore alla crescita demografica del Paese), concentrato in partico- lare nelle regioni favorevoli a Ka- bila. Negli stessi giorni, circola a Kinshasa un documento riser- vato della società belga Zetes, incaricata dal governo congolese del rilascio delle tessere eletto- rali biometriche (controllo del- l’impronta digitale): il testo con- tiene i risultati della verifica ef- fettuata sui doppioni presenti nei database dei votanti e certifica la presenza di un altissimo numero di persone registrate due volte: in particolare, oltre il 13% nella provincia del Bandundu (278.039 elettori), il 12% nell'Equateur. Numeri fortemente discordanti con quelli ufficiali forniti dalla Ceni, che parla di un totale di 119mila doppioni. Tra questi, i peggiori sono i cosiddetti «dop- pioni binari», ovvero persone con foto e impronte digitali identiche, ma dati anagrafici differenti. Se- condo Zetes, ciò «porta a pen- sare che si tratti di una manipo- lazione effettuata direttamente nella banca dati del computer # Pagina a fianco : Kinshasa, sostenitori di Joseph Kabila esultano per la vittoria. # A destra: Goma, un deposito della Ceni pieno di schede votate. © AFP/ Simon Maina

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