Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012
Parole di corsa 80 amico GENNAIO-FEBBRAIO 2012 Con Gesù, per la strada e alla mensa Di Ugo Pozzoli rocchia) per entrare nel grande (seminario, città e chiesa Cattolica, universale), è stata la prima espe- rienza di questa storia. Studiare, ma anche lavorare per pagare gli studi, è stato il secondo passo nel mio processo formativo. Vivere come laico la fede, facendo parte del movi- mento di Gesù con altri giovani. Fare apostolato missionario ed essere accompa- gnato, mi ha portato fino alla Consacrazione Reli- giosa e all’Ordinazione Presbiterale (1982). Dove hai lavorato? Prima dell’Ordinazione già lavoravo al Seminario Fi- losofico e lì sono rimasto, col desiderio di andare in Africa, per 12 anni. Dopodiché sono andato in Bra- sile per altri 13 anni, fino al 2005, quando sono rien- trato in Colombia come Superiore Regionale. Adesso mi trovo a Roma, parte della Direzione Ge- nerale. Puoi dire due parole sul paese in cui ti trovi oggi? Parlare dell’Italia in Colombia equivale a parlare di Papa, Roma, Sicilia e mafia. Ora che sono qui con- templo la ricca storia cristiana occidentale, ammiro la saggezza dell’unità costruita nella diversità, godo del valore dell’ospitalità e della convivenza intercul- turale aperta alla Comunità Europea. Quali sono le sfide missionarie principali di que- sto paese? Coltivare la memoria per non perdere le ra- dici; assumere la “filialità” (Dio papà e mamma) per convivere nella fraternità; assu- mere la propria identità (personale, cultu- rale, religiosa) aperta al dialogo e alla con- vivenza. Puoi raccontare un episodio significativo della tua vita missionaria? Mi posso autoproclamare un “esperto di visite”. Ho fatto e ricevuto visite in molte culture e dappertutto ho trovato ospitalità. Ogni visita lascia un timbro di umanità, an- che quella alla casa, barraca , di Donna Ma- Perché hai deciso di diventare missionario e, so- prattutto, perché missionario della Consolata? Nel 1962, terminata la scuola elementare, ho ini- ziato il mio cammino con missionari dalle lunghe barbe e dall’accento strano, e ho cambiato la Ma- donna Addolorata della mia gente per quella Con- solata torinese. Così ho iniziato questo bel processo umano, spirituale, accademico e ministeriale (non ancora finito) per divenire Missionario della Conso- lata. Puoi raccontare brevemente la tua storia missio- naria? Uscire dal piccolo (se stesso, famiglia, paese e par- Intervista a p. Medina Gómez José Salvador, missionario della Consolata colombiano: uno dei cinque membri della nuova Direzione Generale dei missionari della Consolata eletta nel giugno scorso. P. Salvador condivide le sue riflessioni ed esperienze on line: http://salvadormedina.blog- spot.com/ © Af MC/Medina S 2009
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