Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

GENNAIO-FEBBRAIO 2012 amico 69 Dal rapporto 2011 Aiuto alla Chiesa che Soffre La presenza cristiana in alcuni paesi a maggioranza musulmana. BANGLADESH - Popolazione: 165.5 milioni. Religioni: Islam 88.5%; Hindu 9.5%; altre 1.5%; Cristiani 0.5%. Popolazione cristiana: 828000. EGITTO - Popolazione: 84.5 milioni. Religioni: Islam 87.5%; Cristiani 12%; altre 0.5%. Popolazione cristiana: 10 milioni. INDONESIA - Popolazione: 238 mi- lioni. Religioni: Islam 79%; Cristiani 12%; religioni locali 2.5%; altre 6.5%. Popolazione cristiana: 28.5 milioni. IRAN - Popolazione: 72 milioni. Religioni: Islam 98.5%; altre 1.5%. Popolazione cristiana: 15000. PAKISTAN - Popolazione: 175 mi- lioni. Religioni: Islam 95%; Cristiani 1.5%; Hindu 1.5; altre 2%. Popolazione cristiana: 2.5 milioni. ARABIA SAUDITA - Popolazione: 25 milioni. Religioni: Islam 95%; Cristiani 4%; altre 1%. Popolazione cristiana: 1 milione. SUDAN - Popolazione: 38 milioni. Religioni: Islam 70%; Cristiani 15%; religioni Locali 12%; altre 3%. Popolazione cristiana: 5.5 milioni. TURCHIA - Popolazione: 75 milioni. Religioni: Islam 97%; Cristiani 0.3%; altre 2.7%. Popolazione cristiana: 150000. COME TESTIMONIARE LA FEDE CRISTIANA? (15’ minuti): attraverso la tecnica del brainstorming l’animatore raccoglie e scrive su un cartellone le risposte alle domande: 1- È possibile testimoniare la propria fede agli altri in una situa- zione di minoranza o è meglio viverla in modo personale e segreto? 2- Quali atteggiamenti, secondo te, sono importanti per testimo- niare la propria fede in un paese musulmano? L’animatore legge le parole di mons. Bernardo G. Gremoli (Cappuccino, vescovo titolare di Masuccaba, vicario apostolico di Arabia dal 1975 al 2005), tratte dall’introduzione del libro Noi, cristiani d’Arabia . Dopodiché invita i ragazzi a confrontare le loro risposte con le parole “vissute” di mons. Gremoli. «Arrivai negli Emirati all’inizio del boom petrolifero. Decine di mi- gliaia di tecnici e operai affluivano dalle più disparate parti del mondo per lavorare agli oleodotti, alle autostrade e alla costru- zione di nuove città. Tra loro un buon numero erano cattolici, ma non esistevano luoghi di culto adeguati per accoglierli, avevamo pochi sacerdoti per assisterli spiritualmente e dovevamo far fronte a problemi gravi e urgenti. Fin dall’inizio ho cercato di essere presente con discrezione, ri- spetto e attenzione, valutando bene le varie situazioni che mi si presentavano. Solo quando ho imparato a conoscere le diverse cul- ture ho iniziato ad agire, nei confronti dei rappresentanti politici e religiosi del paese, sempre con molta riservatezza. È stato un la- voro difficile che ha richiesto da parte mia pazienza e umiltà, che alla fine hanno dato i loro frutti. Il mio atteggiamento verso le autorità è sempre stato improntato al rispetto sincero delle leggi, delle tradizioni, dei costumi e dei sim- boli locali. Questo mi ha permesso di intrattenere un buon dialogo, a seguito del quale ho potuto ottenere ottimi risultati, come i per- messi per la costruzione di chiese e di scuole… Non è stato un trionfo … ma un lungo periodo di intenso lavoro che ha richiesto impegno. Molta pazienza e rispetto per superare non poche diffi- coltà, insieme a lunghe attese… I buoni risultati ottenuti in questi anni non sono dovuti solo alla dis- ponibilità delle autorità, ma anche alle nostre numerose comunità cattoliche che hanno fatto la loro parte con grande entusiasmo e ge- nerosità… queste comunità vivono … con fervore la loro fede non- ostante le molte difficoltà che, come immigrate, devono affrontare… In questi anni trascorsi nel Golfo Arabico ho cercato sinceramente di far capire, in qualsiasi occasione, che la presenza cristiana in quelle terre era improntata al rispetto, alla fraternità e all’amicizia». Presenza cristiana nel mondo AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT CC-BY-2 0

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