Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

UNA DOMENICA CON MARIAPIA BONANATE S uono alla porta di Mariapia Bonanate in una domenica dal cielo terso e dai colori accesi. Torino è silenziosa, piacevole, sorniona. Mariapia mi accoglie con la calda informalità di chi ha il cuore aperto. La sua casa è piena di luce e, seppur nella tranquillità festiva, si avverte un pulsare di vita e di calore umano. Suore è oggetto di discussione ma non solo. La nostra co- noscenza passa attraverso sottili emozioni e riflessioni. Come nella scrittura, anche nel racconto orale, Mariapia riesce a trasmet- terti un pezzo di cielo, la speranza oltre la speranza. Lo fa semplicemente, con umiltà, e si presta non solo al suo racconto perso- nale ma anche all’ascolto, alla condivisione. Nel suo volto elegante e intelligente, i segni di una ricerca profonda, di una vita vis- suta pienamente, di tanta bellezza e anche molta sofferenza. Il fascino e il carisma possono dissolversi, la coraggiosa umanità no. Così è Mariapia Bonanate, così sono le donne del suo libro. Nell’introduzione tu parli del linguaggio dell’anima che non invecchia mai. Cosa significa? «La perdita di valori della nostra epoca si rispecchia proprio nel vuoto di parole ed è solo l’anima - parte più autentica di noi - a dar spessore alle parole. Nelle donne che ho incontrato, l’anima si manifesta attraverso il loro corpo, il loro “esserci” sempre e senza condizioni. La loro totale presenza in tutte le situazioni è il loro linguaggio. La loro viva testimonianza non è fatta di pa- role, farcite di mistica o di devozione, ma del loro operato, del loro coraggio quotidiano, dei loro gesti amorevoli e di quell’acco- glienza gratuita e silenziosa che sanno donare, lasciandosi “abitare” dagli altri». Venti anni fa e oggi. Come sono cambiate le «tue» suore e cosa ti hanno regalato? «La maggior parte di loro le ho ritrovate con lo stesso entusiasmo di venti anni fa. L’atteggiamento che non è cambiato è proprio quella forma di condivisione che fa intravedere un futuro migliore. Ritengo ancora più necessario, rispetto agli anni passati, che le porte dei monasteri si aprano, che le finestre si spalanchino verso il mondo, in un positivo contagio con la gente. Le mie ami- che suore mi hanno donato il senso della gratuità, la fiducia nell’invisibile e la capacità di reinventarmi la vita anche nelle situa- zioni più complesse». Cosa intendi con «la festa dell’anima»? «La loro dedizione e il loro abbandono totale verso gli altri portano una nota di gioia. Tutte le donne di cui parlo nel mio libro hanno la capacità di creare, attorno a loro, un’atmosfera di felicità e di armonia che rende accettabile anche il contesto più drammatico. È il mistero della sofferenza che, se accettato e non rifiutato, apre la via della speranza. Il ponte per superare l’odio e la paura è l’amore: esigenza primordiale di tutte le persone e segno distintivo di tutta questa galleria di donne e suore che rie- scono a ridare fiducia anche alle esistenze più tormentate». (gm) 66 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2012 Mediamente BIOGRAFIA DELL’AUTRICE Mariapia Bonanate nasce a Villeneuve (Ao), ma vive da sempre a Torino. Spo sata e madre di tre figli, si laurea in materie letterarie e a metà degli anni Set tanta lascia l’insegnamento, compreso quello universitario, per dedicarsi al giornalismo con l’intento di creare rapporti più concreti e autentici fra cultura e vita, ponendo sempre al centro delle riflessioni la persona umana con i suoi valori e le sue aspirazioni. Divenuta redattrice culturale e poi condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo di Torino, propone all’interno dello stesso numerose interviste e servizi su personaggi significativi del mondo culturale ita liano. Firma inoltre molte inchieste sul mondo giovanile, su quello femminile e sulla Terza Età, sui fenomeni del disagio, droga, alcol, follia, carcere, handicap, sanità. Collabora a riviste, fra cui Famiglia Cristiana, Club 3, Jesus, Madre, e a quotidiani nazionali, Stampa Sera, Gazzetta del Popolo, il Tempo, il Mattino. L’elenco delle sue pubblicazioni si apre con saggi letterari dedicati a Luigi Pi randello (Borla), Mario Pomilio (Mursia) e continua con libri frutto d’inchieste e di viaggi nei diversi continenti: Perché il dolore nel mondo? (Paoline), Il Vangelo se- condo una donna (Paoline), Il libro del bambino (San Paolo), Suore (Rizzoli) dal quale Dino Risi ha tratto il film televisivo Missione d’amore , Preti (Rizzoli), Donne che cambiano il mondo (Mondadori), Una lampadina per Kimbau , in collaborazione con Chiara Castellani, chirurgo di guerra e missionaria laica (Mondadori) e Suore. Venti anni dopo (Paoline).

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=