Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

donne. Da quattro anni è a Me- canhelas, occupandosi inizial- mente di falegnameria, officina meccanica, catechesi e altre fac- cende. «A Mecanhelas erano sorte oltre 60 chiese e cappelle in varie comunità, con un pro- gramma di 8 costruzioni ogni anno, ma ben presto sono an- date in rovina, perché fatte in fretta e senza l’esperienza. Ora sono state rifatte più solide e non cadranno facilmente». ENTRE LAGOS: SCUOLA DI DIALOGO Padre José e padre Rogelio si al- ternano nel servizio alle comu- nità della parrocchia di Entre La- gos, ai confini con il Malawi, ma non vi abitano, mancando ancora di strutture adatte. Ci sono in- vece tre suore brasiliane della Divina Provvidenza, che pratica- mente suppliscono il parroco in molte attività pastorali, come corsi di formazione e accompa- gnamento di catechisti, anima- tori e ministri laici, visite alle va- rie comunità. Esse curano anche le opere so- ciali della parrocchia: seguono le due case di accoglienza per gli studenti, organizzano corsi di arti e mestieri per ragazzi e ra- gazze, promuovono artigianato e altri progetti di sviluppo. Alle suore è affidata pure la ge- stione dei lares per ragazzi e ra- gazze e il funzionamento dell’E- sam ( Ensino secundario aberto moçambicano ), un grande pro- getto educativo della diocesi di Lichinga, che ha aiutato tanta gente, soprattutto giovani, ad ac- quisire una formazione seconda- ria pre-universitaria. Nata in Ma- lawi per opera dei gesuiti a fa- vore dei rifugiati mozambicani, la scuola è stata adottata dalla diocesi di Lichinga ed è diventato un motore di sviluppo per tutta la regione del Niassa. «La popolazione di quel luogo è in maggioranza musulmana - spiega padre José Neves, men- tre mi accompagna in visita ad alcune comunità di Entre Lagos - ma la chiesa cattolica è molto ben accettata e la popolazione è molto cooperativa, anche la parte islamica. Qui cristiani e musulmani vivono il dialogo in- terreligioso, che si traduce in fraternità interreligiosa, nella gioia e nel dolore; quando muore un musulmano, per esempio, i cristiani preparano la tomba; vi- ceversa, i musulmani la prepa- rano per i cristiani. Un ambiente di fraternità che rende facile la nostra attività. Abbiamo in cantiere incontri con le autorità tradizionali: regoli, capi, imam e pastori di chiese cristiane, per condividere le idee sull’educazione tradizionale, riti di iniziazione, usi e costumi cul- turali e morali che hanno biso- gno di essere purificati; ma vo- gliamo farlo attraverso il dialogo e il reciproco rispetto». Benedetto Bellesi MOZAMBICO # Ines e Giselle, ragazze portoghesi da un anno volontarie a Mecanhelas. # Entre Lagos, padre José Neves con studenti dell’internato parrocchiale. # Suor Claudina, una delle suore della Divina Provvidenza che lavorano nella parrocchia di Entre Lagos.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=