Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

38 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2012 «Q uando nel 2003 fui nominato vica- rio apostolico d’Arabia, che allora copriva 6 paesi (Emirati Arabi, Oman, Yemen, Arabia Saudita, Bahrein e Qatar), il vescovo di Münster in Germania, mio amico, mi scrisse una lettera di congratulazioni, aggiun- gendo: “Ma non so cosa vai a fare in Arabia, perché non ci sono cristiani”. Gli risposi subito che avevo forse più cattolici di lui». Inizia così, sorridendo, mons. Paul Hinder, alla richiesta di tracciare un qua- dro generale della chiesa cattolica nella Penisola ara- bica. «Non esistono cifre ufficiali, ma dalle stime fatte sulla base delle indicazioni delle ambasciate in loco , si calcola che nei due vicariati ci sono oltre 4 milioni di cristiani, tre quarti dei quali cattolici». PURAMENTE PELLEGRINA Facciamo i calcoli, anche se rimangono approssima- tivi. Con circa 1 milione e 400 mila immigrati filippini, per l’85% cattolici, e altrettanti indiani, è plausibile che in Arabia Saudita il numero dei soli cattolici si av- vicini a due milioni. Negli Emirati Arabi, secondo gli ultimi dati, ci sono circa 6 milioni di abitanti, di cui 5 costituiti da lavoratori stranieri. La stragrande mag- gioranza di tali immigrati professa l’islam (circa 3,2 milioni), ma i cristiani sarebbero oltre un milione e mezzo, di cui 580 mila cattolici. Un buon numero di cristiani è di lingua araba (oltre 100 mila, 12 mila solo ad Abu Dhabi) e proviene da Libano, Siria, Giordania, Palestina e Iraq. Analoga situazione si riscontra in Kuwait, la cui popolazione è formata da un milione di cittadini e due milioni di stranieri; di questi immigrati circa 500 mila sono i cristiani, tra i quali i cattolici sono 350 mila (320 mila di rito latino e 30 mila di rito orientale). «Prima di tutto la nostra è una chiesa puramente pel- legrina - continua mons. Hinder -. Siamo tutti stra- nieri; non ci sono cittadini cristiani, salvo qualche sparuta eccezione in Yemen e Kuwait. Siamo tutti a tempo: anche noi, vescovi, preti e suore, tutti dob- biamo rinnovare il permesso di soggiorno, che non sarà mai un permesso permanente». Si può dire che la prosperità dei paesi del Golfo è resa possibile dagli stranieri, gente molto attiva, ma a volte molto povera: moltissime donne e moltissimi DISCEPOLI DI CRISTO NELLA TERRA DI MAOMETTO LA CHIESA CRESCE NELLA CULLA DELL’ISLAM DI B ENEDETTO B ELLESI Mentre in Medio Oriente si assiste all’esodo dei cristiani, nella Penisola Arabica il nu- mero dei fedeli di Gesù cresce senza sosta, formando una chiesa giovane, vivace, ma «pellegrina», povera di strutture e soprattutto a libertà vigilata. Cattedrale della Santa Famiglia nella città di Kuwait.

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