Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

GENNAIO-FEBBRAIO 2012 MC 31 MC RUBRICHE Il fotografo Davide Casali - Nato a Torino nel 1974, è fotografo freelance dal 1997. Si occupa prevalentemente di reportage a sfondo sociale e politico. Nel suo primo reportage per sei mesi documenta la vita di un campo rom torinese. Nel 1998 viaggia più volte in Kenya e Sud Sudan, dove documenta la prime elezioni kenyane, la vita delle baraccopoli di Nairobi e la popolazione deenka del Sud Sudan. Nel 1999 lavora con gli zapatisti in Chiapas. Dal 2000 al 2001 vive tra Perù e Colombia dove realizza numerosi reportages. Nel 2001 descrive la vita dei rifugiati afghani in Pakistan, gli effetti delle mine anti uomo e la caduta dei Talebani in Afghanistan. Nel 2002 segue il conflitto iracheno ed inizia a viaggiare in Palestina dove, fra le altre cose, documenta la seconda Intifada, l’assedio di Jenin, la costruzione del muro di separazione fra i territori occupati ed Israele. Nel 2005 firma un reportage sulla rivoluzione bolivariana di Chávez in Venezuela. L’anno successivo inizia la sua frequentazione dell’Argentina, occupandosi tra l’altro di cartoneros , villas miserias , madres de Plaza de Mayo , Circo Social del Sur . Gli anni successivi viaggia più volte in Perù raccontando la storia dei desaparecidos peruviani. Si sposta anche in Ecuador, Uruguay e Cile. Nel 2010 scatta le fotografie dell’investigazione di Maurizio De Matteis sulle comunità di immigrati che ripopolano i paesi delle montagne piemontesi. Ne scaturisce il libro «Mamma li Turchi» (Edizioni Chambra d’Oc). Nelle sue peregrinazioni si è inoltre recato in Kosovo, Honduras, Guatemala, Giordania, Egitto, Tunisia. Le sue foto sono state pubblicate su testate italiane, argentine, peruviane e svizzere. Da molti anni collabora con Missioni Consolata . Vive a Buenos Aires. Sito internet: www.davidecasali.com. # Sopra : a sinistra, si controllano le fornaci nelle quali verranno cotti i mattoni; a destra, il fuoco nelle fornaci viene alimentato bruciando vecchi copertoni d’auto. L’aria dunque non soltanto è irrespirabile, ma anche molto dannosa per la salute di chi lavora alla fornace. # Sotto : pile di mattoni predisposti per la cottura. # Pagina accanto : in alto, alcuni cavalli vengono utilizzati per spostare i mattoni dalla fornace ai camion; in basso, i mattoni vengono caricati a mano sui camion che li porteranno ai clienti.

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