Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2012

con condizioni di trasporto pes- sime e c’è molta promiscuità. Inoltre sono zone a rischio smot- tamento, inondazione e contami- nazione con colera» continua Antonal. Sulla costruzione fisica delle case la piattaforma fa pressioni affinché la Cirh si faccia da parte e gli haitiani prendano il con- trollo del processo della rico- struzione con tutti i mezzi che la commissione ha in mano, ovvero che lo Stato haitiano possa af- frontare il problema della casa, nella prospettiva del diritto al- l’habitat, all’accesso alla terra e ai servizi sociali di base. FINALMENTE ... IL GOVERNO Dopo due tentativi andati a vuoto (bocciati dal parlamento), il pre- sidente Michel Martelly è riu- scito, nell’ottobre scorso, ad avere la fiducia dal parlamento per il governo guidato da Garry Conille. Diplomatico e funziona- rio dell’Onu, Conille è stato con- sigliere di Bill Clinton nella sua veste di inviato dell’Onu per Haiti. Clinton è anche il presi- dente della Cirh. In molti, dietro a questa ratifica, vedono ancora una volta gli interessi della co- munità internazionale a gestire la «cosa pubblica» nel paese. «Osserviamo alcune iniziative in- quietanti del governo Martelly- Conille - incalza Antonal Mor- timé - È la prima volta dal 1987 che c’è una compagine governa- tiva così numerosa: tra ministri e segretari di stato sono 37. Troppi per un paese senza soldi. Inoltre è stata annunciato la creazione dell’esercito ad Haiti, senza alcuna consultazione na- zionale, non sono stati implicati gli altri poteri, come il legisla- tivo». Le Forze Armate d’Haiti si sono spesso macchiate di crimini e sono state all’origini di numerosi colpi di stato. Il presidente Jean- Bertrand Aristide, riportato ad Haiti dagli statunitensi dopo il putsch del generale Cédras, nel 1995 aveva soppresso l’esercito. La sicurezza interna e delle fron- tiere fu da allora affidata alla po- lizia nazionale e alle missioni militari dei caschi blu Onu che si sono succedute.«Noi non ab- biamo una posizione pregiudi- ziale sulla questione, ma siamo molto inquieti sul processo che Martelly ha cominciato per ripri- stinare l’esercito. Ad esempio, contrariamente alla convenzione sull’uguaglianza dei sessi, ha già detto che sarà composta da soli uomini. Inoltre l’iniziativa è stata discussa con la comunità diplo- matica, nelle grandi ambasciate, Usa, Canada, Francia, Messico e Brasile. Il parlamento non è stato informato, quando invece è co- depositario, secondo la Costitu- zione, della sovranità nazionale. C’è la Minustah (Missione delle Nazioni Unite per la stabilizza- zione di Haiti, ndr. ) il cui mandato è stato rinnovato fino all’ottobre 2012. La questione dell’esercito è legata alla presenza dei militari stranieri, perché si tratta del pro- cesso di sviluppo generale del paese per dare una risposta al- l’insicurezza, e alla ricostru- zione». Preoccupate le organizzazioni per i diritti umani anche per la rina- scita dei servizi segreti: «Te- miamo che si faccia una retro- marcia fino all’epoca Duvalier. Sarà costituito il Sin ( Service d’in- telligence national ) che avrà come missione di sorvegliare i luoghi divertimento, i media, i tri- bunali, le frontiere, ecc. Abbiamo già osservato un aumento delle perquisizioni su alcune strade. Il controllo della stampa, ad esem- pio, va contro la Costituzione, ga- rante della libertà di espres- sione». Martelly parla delle sue grandi priorità: ristabilire lo stato di diritto, l’educazione, l’ambiente e il lavoro. «Nel suo comporta- mento e nelle sue dichiarazioni, anche nei confronti dei media, non sentiamo che gli stia a cuore lo stato di diritto o l’educazione. La società civile globalmente non è stata consultata su questi grandi temi. Il presidente, per certe decisioni, è passato a lato della Costituzione». Marco Bello 18 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2012 HAITI # Sopra . Processione di fedeli per le strade di Pont Sondé, una cittadina dell’Artibonite. # Di fianco. Padre William Smarth.

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