Missioni Consolata - Dicembre 2011
BIOPIRATERIA profitto, sono impegnati nell’ac- quisizione di materiali e cono- scenze appartenenti a culture indigene. Si tratta per lo più del cosiddetto oro verde , costituito da piante, semi, funghi, ma an- che animali e minerali. Ogni ele- mento setacciato in queste aree viene spedito ai laboratori di bio- tecnologia in Europa e America per essere analizzato, manipo- lato, brevettato e commercializ- zato, senza che i veri proprietari, le comunità etniche, possano opporvisi o partecipare all’utile derivante. Di fatto rimedi ed em- pirie tradizionali, testati in labo- ratorio, diventano fonti di guada- gno esclusivo di chi non le pos- siede in natura. Mentre il 90% della diversità biologica si trova proprio nelle regioni del Sud, il 97% dei brevetti ad essa corre- lati sono in possesso esclusivo delle aziende del ricco Occi- L a lotta alla biopirateria è una sfida globale a salva- guardia sia dell’ecosi- stema che del sapere an- cestrale custodito dalle società tradizionali. C’è una ricchezza che rischia sempre più di scivo- lare nelle mani delle potenti élite locali, conniventi con le grandi industrie farmaceutiche per af- fari miliardari. Ma come è orga- nizzata questa ignobile rapina? UN MECCANISMO INIQUO Da almeno un ventennio, ricer- catori ed esploratori, ma anche mercenari e professionisti del Si chiama biopirateria, è una nuova forma di colonialismo perpetrato ai danni del Sud del mondo. Colpisce prevalentemente i paesi più poveri del pianeta, dove preservare la biodiversità per molti governi è assai difficile. Il termine richiama una forma particolare di pro- fitto che le multinazionali, con in testa i colossi farmaceutici, ottengono attraverso lo sfruttamento iniquo delle ricchezze naturali. Asia e Oceania, ma soprattutto Africa e America Latina, con i loro vastissimi ecosistemi, ospitano aree forestali di ricchissima biodiversità, con specie animali e vegetali uniche. È soprattutto là dove prospera questo fervido “saccheggio”. SGUARDI GLOBALI DI MASSIMO RUGGERO COMMERCIO E INDUSTRIE FARMACEUTICHE: IL PERICOLO DELLA # Questa ranetta dell’Ecuador, la Epipedobates tricolor , è stata al cen- tro di un celebre caso di biopirateria. Nel 1998 la Abbott Laboratories di Chicago ha trafugato 750 di queste rane per produrre la Epibatidina , un analgesico brevettato negli Usa e che è molto ma molto più efficace della morfina.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=