Missioni Consolata - Dicembre 2011

grassi nel sangue, sedativi, pro- dotti contro l’insonnia e la de- pressione. L’associazione tra far- maci ed alcolici dovrebbe essere assolutamente bandita, ma spesso le persone anziane, spe- cialmente se sole, non ne ten- gono conto o probabilmente non lo sanno, rischiando così l’effetto di pericolose interazioni. Da quanto appena descritto, ap- pare evidente la necessità di af- frontare al più presto a livello educativo il problema dell’alcoli- smo femminile (e dell’alcolismo in generale, data la sua sempre maggiore diffusione tra i gio- vani), viste le gravi implicazioni a livello sociale (aumento dei costi sanitari, cause legali, assenze dal lavoro per malattia) e consi- derato il ruolo occupato dalla donna sia nell’ambito familiare, che sociale. Si dovrebbe pensare a lezioni mirate sia in ambito scolastico che in ambito sanitario (ad esempio, con pubblicazioni pro- dotte dal ministero della Salute e rese facilmente reperibili presso il proprio medico curante o presso le farmacie). Oltretutto non dobbiamo dimen- ticare che gli effetti dell’alcol, a differenza di quelli del fumo, si manifestano subito, non dopo anni. Quindi, questa estensione dell’abitudine di consumare al- colici rappresenta un serio peri- colo sociale, purtroppo già at- tuale. Una donna bevitrice può generare figli malati, ma quand’anche i figli nascessero sani, che esempio potrebbero ri- cevere da genitori alcolisti? Rosanna Novara Topino lato un’esposizione all’alcol nel 45% dei neonati. È evidente che questo problema è stato finora molto sottovalutato. Per quanto riguarda la sfera ri- produttiva femminile, l’alcol può essere responsabile della mi- nore produzione di ormoni fem- minili e di insufficienza ovarica, che si manifesta con irregolarità mestruali (fino alla scomparsa del ciclo), presenza di cicli ano- vulatori ed infertilità. L’abuso di alcolici tra le donne le rende, tra l’altro, maggiormente a rischio di subire violenze ses- suali, poiché in stato di ebbrezza risultano più indifese. ANZIANI: ALCOL, MEDICINE E SOLITUDINE Un altro tipo di consumo proble- matico dell’alcol è quello riguar- dante le persone anziane e in particolare le donne anziane che in gioventù non hanno ricevuto alcuna educazione al consumo di alcolici. Queste persone spesso bevono in un contesto dome- stico, mantenendo nascosta l’a- bitudine per timore di riprova- zione da parte dei familiari, per cui le problematiche alcol-corre- late sono riscontrate tardiva- mente. Nelle bevitrici anziane sono spesso frequenti episodi di compromissione della sfera neurologica e psichica, come dif- ficoltà motorie, disturbi della memoria e comportamenti inso- liti. Spesso gli anziani assumono farmaci di vario tipo e le donne, mediamente, consumano quan- tità di farmaci maggiori degli uo- mini tra prodotti ormonali, anti- dolorifici, prodotti per ridurre i feto, dato che l’alcol può essere dannoso in ogni momento della gravidanza. Certamente i difetti congeniti più gravi si manife- stano a seguito dell’esposizione all’alcol durante il primo trime- stre di gravidanza, cioè nel pe- riodo della formazione degli or- gani vitali. È stato rilevato che più di 12 drinks alla settimana aumentano il rischio di una na- scita prematura e sottopeso. I fenomeni appena descritti pos- sono riguardare tanto i figli di donne bevitrici in gravidanza, quanto quelli di donne, che si sono astenute dal bere durante la gestazione, ma che prima be- vevano. Inoltre è stato dimo- strato che i figli di donne, che hanno continuato a bere alcolici in gravidanza presentano una maggiore frequenza, in età adulta, di problematiche alcol- correlate ed una più frequente predisposizione al deficit cogni- tivo consistente in una memoria ridotta. Recentemente è stato condotto uno studio, da parte dell’Istituto superiore di sanità, per rilevare la percentuale dei neonati esposti all’azione dell’al- col, durante la gestazione. Per ottenere questo dato, è stata va- lutata la presenza nel meconio , cioè nelle feci delle prime 48 ore di vita del neonato, di etilglucu- ronide , un marcatore dell’espo- sizione all’alcol durante la vita fetale. Lo studio è stato effet- tuato su 607 neonati ed è emerso che il 7,6% di loro pre- sentava un’esposizione all’alcol. Attualmente sono pochissimi gli studi di questo tipo. Uno di essi, condotto a Barcellona, ha rive- 88 MC DICEMBRE 2011 Nell'ultima puntata cercheremo di conoscere meglio la sostanza alcol e come essa agisce all'interno del nostro organismo. Vedremo, inoltre, di sfatare alcuni luoghi comuni. NELLA PROSSIMA PUNTATA MADRE TERRA

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