Missioni Consolata - Dicembre 2011

dell’assunzione di dosi modeste (come 2 bicchieri nella gravidanza avanzata). L’alcol è in grado di at- traversare la placenta e di rag- giungere il feto, che non possiede enzimi capaci di metabolizzarlo, per cui ne subisce gli effetti dan- nosi a livello cerebrale e dei tes- suti in formazione. Dato il suo po- tere teratogeno, l’alcol interferisce sui normali processi di sviluppo fi- sico, provocando malformazioni, e sullo sviluppo intellettivo, cau- sando ritardo mentale, in maniera più o meno grave, a seconda delle quantità assunte dalla gestante. Inoltre elevate quantità di alcol as- sunte durante la gravidanza de- terminano carenze vitaminiche, con gravi ripercussioni sullo svi- luppo del nascituro. Il primo ed il terzo trimestre di gravidanza sono i periodi più rischiosi, per quanto riguarda i danni provocati dall’al- col sul feto. Il bambino, nato spesso prematuro, può presentare condizioni generali variabili: dalla presenza di sintomi o disturbi de- finiti alcolici, fino ad una concla- mata «sindrome feto-alcolica» (Fas) irreversibile e progressiva. Quest’ultima è caratterizzata dalla presenza nel bambino sia di sin- tomi fisici, che di disturbi neurolo- gici e neuropsicologici. I sintomi fisici si manifestano soprattutto a carico della testa, del volto, dello scheletro e del cuore. La testa può presentare microcefalia; nel volto possono essere presenti pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, labbro superiore assottigliato e vermiglio, solco naso-labiale allungato ed appiat- tito, fronte stretta ed allungata. Può essere presente ipoplasia del nervo ottico. Per quanto riguarda lo scheletro, si manifesta un ri- tardo marcato nell’età ossea me- dia, che si traduce in una statura inferiore alla media, in un ridotto peso corporeo ed in una ridotta circonferenza cranica. Spesso sono presenti malformazioni car- diache, soprattutto a carico del setto ventricolare. Le disfunzioni neurologiche e neuropsicologiche presenti nella «sindrome feto-al- colica» sono rappresentate da di- sturbi del sonno, riflesso della su- zione ridotto, ritardo dello svi- luppo mentale, deficit intellettivo, disturbi dell’attenzione e della fico dell’alcolemia) è più elevata nelle donne che negli uomini. Il motivo è che l’organismo femmi- nile ha in primo luogo una capa- cità dimezzata di smaltire l’alcol ingerito, perché la dotazione del- l’ADH ( alcoldeidrogenasi, un en- zima epatico) è la metà di quello maschile ed in secondo luogo la donna ha una minore massa cor- porea e una quantità inferiore di liquidi totali con una conse- guente minore capacità di dilui- zione dell’alcol. Questo vuole dire che le donne raggiungono l’ intossicazione acuta da alcol , cioè lo stato di ebbrezza, assu- mendone quantità inferiori ri- spetto a quelle necessarie per raggiungere lo stesso stato nel- l’uomo. I PERICOLI DURANTE LA GRAVIDANZA In Italia, le linee guida nutrizio- nali raccomandano che una donna adulta ed in buona salute non superi mai la quantità gior- naliera di 1 o al massimo 2 bic- chieri di una qualsiasi bevanda alcolica. Nel caso che il rischio possa estendersi a terzi, come durante la gravidanza, è da evi- tare anche il consumo moderato di alcol. Non dimentichiamo che un bicchiere contiene circa 12 g di alcol e che richiede, più o meno, un paio d’ore per essere completamente smaltito. Qual è il motivo, per cui le linee guida nutrizionali vietano di as- sumere bevande alcoliche in gravidanza? Il motivo risiede nel potere teratogeno dell’alcol, cioè nella sua capacità di causare malformazioni fetali. Organi vi- tali come il cuore, il cervello, lo scheletro, per citarne alcuni, si formano molto precocemente durante la gestazione, cioè tra i 10-15 giorni dopo il concepi- mento, quindi è fondamentale smettere di bere già quando si sta programmando la gravi- danza, senza attendere che sia iniziata. Le donne che bevono abitualmente (mediamente 3 o più bicchieri al giorno) presen- tano un’aumentata frequenza di aborti, soprattutto nel terzo tri- mestre di gravidanza. Questo fatto probabilmente è dovuto al- l’azione tossica esercitata dal- l’alcol sul feto, anche nel caso memoria, disturbi della motricità fine, iperattività ed impulsività, di- sturbi dell’eloquio e dell’udito. Non tutte le gestanti con un forte consumo di alcol sono destinate a partorire un neonato affetto da Fas. La percentuale di neonati con Fas varia tra il 30-40% delle ge- stanti forti bevitrici. I fattori di ri- schio, che possono influenzare la comparsa o meno della Fas, sono molteplici: la quantità di alcol consumato durante la gravidanza, la tipologia del consumo di alcol (cronico od occasionale), l’inten- sità dell’esposizione, il periodo dell’esposizione, l’interazione con altre sostanze (tabacco, droghe, medicinali), fattori alimentari, predisposizione genetica, condi- zioni di vita, ceto sociale, livello d’istruzione e stato civile della madre. Le donne fertili e sessual- mente attive, che consumano più di 7 bevande alcoliche alla setti- mana, in caso di gravidanza ri- schiano di avere un figlio con defi- cit cognitivi, intellettivi e psicoso- ciali. E la probabilità di danneg- giare il feto aumenta all’aumen- tare dell’alcol assunto. I bambini, la cui madre ha consumato al- meno 80 g di alcol puro al giorno, sono ad alto rischio. Tuttavia, an- che il consumo di alcolici abbon- dante, ma sporadico può rappre- sentare un serio pericolo per il DICEMBRE 2011 MC 87

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