Missioni Consolata - Dicembre 2011
late, per i differenti target di po- polazione, si è visto che l’inci- denza del rischio aumenta con l’età in entrambi i sessi e pre- senta i valori più elevati nella fa- scia tra i 65-74 anni, a cui fanno seguito i valori registrati per l’in- tervallo tra i 45-64 anni. Per le donne, in Italia, il picco di con- sumo problematico di alcol si colloca attualmente tra i 35 ed i 44 anni. Del resto è questa la fa- scia d’età, che può presentarsi come la più critica per il sesso femminile poiché possono es- serci timori per la perdita della giovinezza, oppure per la ridu- zione della fertilità e della capa- cità procreativa. Può essere pre- sente un senso di frustrazione per la mancata realizzazione di progetti giovanili oppure la vita sentimentale può risultare in- soddisfacente, o addirittura di- strutta dalla rottura di un le- game importante. In questi casi, il ricorso all’alcol rappresenta un modo per sfuggire, sia pure tem- poraneamente, alla propria realtà. Tutte queste sono forse le motivazioni più classiche, che spingono le donne a bere. Certa- mente non sono le sole. In parti- colare, per quanto riguarda le bevitrici adolescenti, che bevono prevalentemente birra e supe- ralcolici fuori dal contesto do- mestico e che concentrano il consumo o l’abuso soprattutto nei fine settimana, il ricorso al- l’alcol ha una funzione disini- bente che permette una mag- giore disinvoltura nelle relazioni. In questo caso l’alcol viene visto come mezzo per farsi accettare 86 MC DICEMBRE 2011 casione di bere un drink ? L’abi- tudine di bere alcolici, nel corso degli ultimi anni, si è talmente diffusa tra le donne, che, se- condo l’Oms, l’Europa presenta il più alto numero di bevitrici al mondo. Come già visto nella pre- cedente puntata ( MC novembre 2011 ), il vecchio continente de- tiene il primato mondiale del consumo di bevande alcoliche. Per quanto riguarda l’Italia, se- condo le indagini annuali multi- scopo dell’Istat relative a Stili di vita e condizioni di salute , attual- mente il 67% delle donne con- suma bevande alcoliche, contro il 43% degli anni ’80 (la percen- tuale maschile è dell’86,6%). Ov- viamente l’incremento del nu- mero di consumatrici di alcolici ha portato ad un aumento delle patologie e delle problematiche alcol-correlate tra le donne. Si stima, infatti, che il 9,4% degli uomini ed il 19,2% delle donne ecceda le quantità di alcol consi- derate a minore rischio, rappre- sentando quindi la porzione di individui potenzialmente a ri- schio. Nel conteggio sono peral- tro considerati anche gli alcol- dipendenti, che comunque vi contribuiscono in maniera molto limitata, cioè 0,9% gli uomini e 0,4% le donne. La percentuale dei consumatori a rischio riceve un grosso contributo dal numero delle consumatrici, che presen- tano una probabilità di amma- larsi doppia rispetto a quella dei soggetti di sesso maschile. Per quanto riguarda la distribuzione dei consumatori a maggiore ri- schio di patologie alcol-corre- dal gruppo dei coetanei, an- ch’essi dediti all’alcol. Da qui il sempre più elevato numero di casi di binge drinking tra gli ado- lescenti. In particolare, per quanto riguarda le ragazze, si è rilevato che, in Italia, il 10% si ubriaca almeno una volta al- l’anno, consumando più di 5 be- vande alcoliche in un’unica occa- sione ( binge drinking ), mentre per i ragazzi la percentuale sale al 22,1%. PERCHÉ ALLA DONNA FA PIÙ MALE La conseguenza dell’aumento del consumo di bevande alcoli- che tra le donne è rappresentata dalla diffusione delle patologie alcol-correlate nel genere fem- minile. Attualmente sono circa 13.000 le alcoliste in tratta- mento, presso le strutture pub- bliche del Servizio sanitario na- zionale, mentre, secondo i dati più recenti, sono circa 24.000 al- l’anno i ricoveri di donne negli ospedali italiani, per cause attri- buibili al consumo di alcolici. Ma perché le donne sono più vul- nerabili all’alcol rispetto agli uo- mini? Assumendo medesime quantità di alcol, a parità di con- dizioni, la concentrazione di alcol nel sangue ( Bac, Blood alcohol concentration: il termine scienti- In Italia, l’alcol è causa: • del 3% circa di tutti i decessi femminili e del 6,5% di quelli maschili; • del 3% di tutti i decessi per tumori femminili (sono in corso approfondi- menti, ad esempio, per confermare l’ipotesi di associazione tra il consumo abituale di alcol ed il maggiore rischio di tumore del seno); • del 2% dei decessi femminili per patologie cardiovascolari; • del 40% dei decessi per cirrosi epatica fra le donne; • del 12% della mortalità femminile per incidenti; • del 12% della mortalità femminile a causa di lesioni volontarie. MADRE TERRA Lo sapevate che... CAUSE DI MORTE ALCOL-CORRELATE
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=