Missioni Consolata - Dicembre 2011
ficoltà e la stessa morte. Un mi- scuglio di tradizione, solidarietà e fede che assicura la continuità della vita. Lo spirito del defunto si allontana dopo il velorio, ma il suo ricordo rimane e si rinnova soprattutto con la celebrazione della messa del mese, dei sei mesi e dell’anno. CI SARÀ UN FUTURO? (NATALE 2008) Abbiamo terminato anche que- st’anno l’anno scolastico degli asili, iniziativa nata otto anni fa con padre Salvatore Mura, dal 2006 di nuovo con noi. Abbiamo avuto la soddisfazione di chiu- dere l’anno con più di trecento bambini dai due anni e mezzo ai sei, con una novità molto impor- tante e significativa: la gestione strada attraverso il pianto carat- teristico delle donne. Mentre in casa, presso la parete di fronte alla porta principale le donne preparano l’altare che servirà da sfondo per le celebrazioni reli- giose, gli uomini sbrigano le pra- tiche burocratiche e portano la cassa dove è sistemata la salma lavata, ordinata e vestita accura- tamente. Quando poi il defunto viene portato in chiesa, fa una certa impressione la preoccupa- zione quasi ossessiva affinché i piedi siano sempre rivolti in avanti, in chiesa verso l’altare e, uscendo, verso il cimitero, per paura che lo spirito del morto, ritualmente maltrattato, si ven- dichi poi sui presenti. Il rituale più caratteristico è il velorio : nove notti di veglia per il commiato definitivo del defunto. Due ne sono i centri rituali: l’al- tare per la preghiera e il cortile per i giochi. I riti dell’altare, gui- dati dal rezandero , sono rivolti direttamente allo spirito del morto considerato immortale, ma anche potenzialmente peri- coloso, e culminano con la par- tenza definitiva dello spirito al- l’aurora dell’ultima notte, dopo una celebrazione carica di paure ancestrali. I giochi nel cortile della casa du- rante la novena servono per in- trattenere i famigliari e amici che si ritrovano magari dopo molto tempo e hanno tanto da raccontare. Lì fanno esperienza di «famiglia» e ritrovano la forza per continuare, superando le dif- 2008 è stata totalmente a carico della Fondazione A partir de los niños (a partire dai bambini) aiu- tata da alcune persone del paese che hanno dimostrato grande in- teresse e capacità. Natural- mente noi siamo stati al loro fianco con il consiglio, l’anima- zione e l’appoggio economico as- sicurato da tanti amici italiani. Una bella iniziativa da conti- nuare e sviluppare sempre più. Ci preoccupa comunque il fu- turo. Ci sarà un futuro qui per i nostri bimbi? La nostra è una terra meravigliosa dove la gente vive di agricoltura, ma la pro- prietà della terra è sempre stata un problema, come nel resto della Colombia. Alcuni grandi proprietari si sono accaparrati le terre migliori, mentre i contadini DICEMBRE 2011 MC 79 MC ARTICOLI # Il nuovo look della chiesa di Marialabaja, completamente ridipinta. La mappa che indica la posizione del municipio non lontano da Cartagena, il porto dove arrivavano gli schiavi dall’Africa. Padre Beppe ( qui sotto) con alcuni ragazzi sulla piazza della chiesa. Marialabaja CARTAGENA Marialabaja
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