Missioni Consolata - Dicembre 2011

relle» ] in qualche stazione, non- ostante il lavoro immenso compiu- tovi. Alla vostra domanda sottin- tesa rispondo: «Quanti scalpelli si consumano prima che abbian in- taccato la roccia granitica?». Il pa- ganesimo di questa gente è molto più duro a sfondare, guardato co- m’è dalle organizzazioni degli Njoli [ sono gli Njuuri di cui si parla più sopra ] che tengono tenacemente il paese in mano, e in molti luoghi impediscono ogni innovazione che mina alla sua base stessa il paga- nesimo. Le difficoltà di apostolato incontrate a Tigania e a Egembe non impedirono l’espansione ai no- stri pionieri. 1922, QUOTA SEI Salendo su da Tigania verso Kangeta, non sfugge in lonta- nanza sui profili dei contrafforti del Jombene la visione di qual- cosa che sembra un castello, una fortezza: è la missione di Toro [ oggi chiamata Tuuru ] fondata da p. Aimo e Calandri nell’agosto 1922, vera sentinella avanzata, posta quasi sui confini del Jom- bene, proprio sulle vie carova- niere dei Borana e Turkana, in mezzo a una popolazione fit- EGOJI Fondata nel 1911. I primi cristiani furono bat- tezzati il 14 maggio 1916. Nel 1926 [ Egoji o Igoji ] contava 148 Cristiani e a fine 1950 il numero era di 2.602 [ 35.738 nel 2005, senza contare quelli delle out-schools diventate parrocchie ]. Qui lavorò molto il p. A. Bellani, profondo, lin- guista ed etnologo che alzò il prestigio della missione non solo tra i pagani, ma anche tra i protestanti e presso il governo. Fu il primo a ri- conoscere la necessità delle scuole a Meru, e personalmente stampò con una piccola mac- china tipografica i primi libri usciti in lingua Kemeru. Anima zelante dell’espansione missio- naria non risparmiò fatiche e preparò, con la sua opera e tattica di muta comprensione con la popolazione, quel grande sviluppo che prese la missione in seguito. [ Nel 1950 ] C’è un buon dispensario, una scuola primaria con oltre 400 allievi, e 17 out-schools con un complesso di 2.360 allievi, di cui 892 sono ragazze; tre prayer houses ; una scuola se- condaria femminile, la St. Mary’s Girls’ Boar- ding School con una sessantina di ragazze; an- nessa a questa una scuola magistrale femmi- nile che prepara maestre diplomate per la pre- fettura; una scuola domenicale per donne, unica nel suo genere, ove sr. Carmelina impar- tisce la prima istruzione letteraria e confe- renze appropriate alle donne; il circolo festivo San Karolo Lwanga per i bambini; il circolo fe- stivo Sant’Agnese per le bambine; quattro truppe di Boy Scouts e numerose squadre di calcio. gero sussulto, ed essa spira, ridonando a Dio l’anima bella e santificata. Mi alzo e rifaccio la strada, portando ai presenti la notizia di quella morte. Un urlo di indignazione fa eco alle mie parole e tutti, inaspriti da questa vit- tima umana, gridano: «Bisogna uccidere l’elefante, bisogna ucciderlo anche se l’uffiziale del Forte ci im- piccasse tutti!». E la caccia alla belva ricomincia. I cacciatori, armati tutti di archi e di frecce avvele- nate, si radunano, si intendono, si dispongono, ed avanzando cautamente cercano di accerchiare l’ani- male. Questo, sempre più furioso, tenta la fuga da una parte, ma un nugolo di frecce, alcune delle quali gli si conficcano nelle carni, lo arresta suo malgrado; egli scrolla come in un brivido violento la grande carcassa, barrisce spaventosamente e si volge dalla parte opposta; ma anche da questa parte lo accoglie un buon numero di frecce ben dirette. Disperato, al- zando minacciosamente la proboscide, ansando, grondando sangue, si aggira su se stesso per tentar un’altra via, si arresta, riprende la corsa, ma oramai il veleno inoculatogli dalle frecce produce il suo ef- fetto; i suoi movimenti si fanno sempre più lenti, i suoi barriti sempre più fievoli, si ferma, si piega, e tutta quella gran massa con un sordo rumore si ro- vescia pesantemente a terra. Gli altri in- digeni, che dal poggio avevano se- DICEMBRE 2011 MC 55 MC MERU: CENT’ANNI... 2.

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