Missioni Consolata - Dicembre 2011

nute ma di cui nessuno parla e che ai nostri giorni nessuno o quasi più conosce. Io ho solo messo in- sieme a mo’ di romanzo tutta la faccenda... Se crede, potrei anche farle visitare i luoghi descritti nel ro- manzo a cominciare dalle caverne in cui uno dei pro- tagonisti dovette nascondersi». La località era Muthara, vicino a Tigania. In quella regione vi era un’usanza singolare chiamata da noi «il sacrificio del settimo anno», in parole povere un sacrificio umano. Durante la cerimonia settennale della circoncisione generale, il primo ragazzo che si presentava per la circoncisione era di fatto sacrifi- cato con il veleno spalmato sul coltello usato per cir- concidere. La cosa era tenuta nascosta al malcapi- tato e sovente offriva l’occasione per disfarsi di indi- vidui non voluti o inutili per la tribù, oppure per ven- dette trasversali. E così, veniva placato lo spirito. A scoprire questa usanza fu uno dei primi missionari di Tigania il quale vide - questo è narrato nel romanzo - portar via il figlio della prima famiglia cristiana che era venuta da Mojwa. La relazione del mio vecchio informatore termina così: «I Meru hanno un numero infinito di pratiche che regolano tutta la loro vita, molte delle quali su- perstiziose, altre addirittura immorali, che per loro hanno forza di legge e che solo il cristianesimo, potrà poco per volta distruggere o modificare». Queste cose sono state scritte prima della seconda guerra mondiale. Durante la guerra 1940-1945 tutti i missionari furono imprigionati e portati in Sudafrica nei campi di concentramento e le missioni abbando- nate. In molte missioni - specialmente del Meru - la foresta si ripresa il suo dominio. Trovare cristiani fe- deli nelle missioni del Meru era come cercare il fa- moso ago nel pagliaio. Per di più - per via di un or- dine tassativo del governo coloniale inglese - il ri- torno dei missionari (ottenuto dopo lunghissime trat- tative tra Governo e Chiesa Cattolica) fu concesso ad un patto: i vecchi missionari del Meru non potevano più rientrare nella regione, ma dovevano effettuare uno scambio con quelli provenienti dalle zone Ki- kuyu. Prendere o lasciare. I missionari non ebbero scelta: presero! Impararono un’altra lingua, si scon- trarono con un dedalo di pratiche religiose e non reli- giose che spesso non capivano e ripresero a semi- nare nei vecchi solchi Come, o quasi, era successo nel lontano l911.... MC MERU: CENT’ANNI....

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