Missioni Consolata - Dicembre 2011
DICEMBRE 2011 MC 31 Purtroppo nella lingua italiana non si coglie il nesso stretto tra le parole, che invece per l’autore ha un’im- portanza capitale, perché fa vedere e sentire il rap- porto stretto tra le parole dette e le idee e i perso- naggi che stanno dietro. A questo scopo, per rendere più comprensibile il testo e per farlo gustare in tutta la sua profondità, ripor- tiamo lo schema in greco della LXX, traslitterato, con relativa traduzione (il testo ebraico della Genesi dice esattamente il contenuto letterale del testo greco): Come può vedere anche chi non conosce il greco, dalla trascrizione emerge che la corrispondenza tra i due testi è totale: siamo certi che l’autore metta «ap- posta» le parole del faraone in bocca a Maria. Nella colonna 2 a la particella dell’eventualità ( an/ean ) esprime indeterminatezza e quindi apertura a ogni evenienza (le due forme an o ean sono equivalenti): «Qualunque cosa vorrà dirvi, fatelo». Nella colonna 3 a si ha lo stesso verbo ( lèg ō – dire ) con due radici diverse perché le due forme sono di tempi differenti: in Gv si ha il presente congiuntivo attivo ( lè- gh ē i - nell’eventualità che dica ), mentre in Genesi si ha l’aoristo (un tempo proprio del greco) congiuntivo dello stesso verbo. IL BACIO DELL’UBBIDIENZA Le somiglianze tra i due testi, oltre a quelle letterali, sono di contenuto: a Cana manca il vino, in Egitto manca il pane; in Egitto è il faraone, cioè il capo asso- luto che indica Giuseppe come la soluzione del pro- blema; a Cana è la madre, in rappresentanza di Israele, che indica Gesù come la soluzione per risol- vere la mancanza del vino messianico e dare corpo al- l’alleanza. Da una parte il faraone, come abbiamo già accennato, pur essendo il capo assoluto dell’Egitto, dichiara la sua impotenza di fronte alla fame di pane e invia il suo popolo da Giuseppe, riconoscendone così l’autorità in- discussa; dall’altra parte la madre, rinviando i servi/diaconi da Gesù, preparandoli ad ogni eve- nienza, in quanto rappresentante del popolo d’Israele 1a 2a 3a 4a 5a Gv 2,5 Hò ti an lègh ē i hymîn poiêsate Gen 41,55 Hò ean eip ē i hymîn poiêsate (Traduzione) Quello che eventualmente dirà a voi fate fedele all’alleanza sinaitica, invita tutti a riconoscere l’autorità indiscussa di Gesù, il solo che possa aprire la nuova alleanza e sfamare e dissetare il nuovo po- polo, la Chiesa, che è la casa di tutti i popoli. Lo studioso Frédéric Manns ( L’Évangile , 102) sostiene che nel testo di Genesi, manca il tema dell’«obbe- dienza» e quello della «rivelazione», espliciti invece nel testo di Esodo: «Quanto il Signore ha detto, noi [lo] faremo!», che in Es 24 si trasforma in «noi faremo e ubbidiremo» (Es19,8; 24,3). Giovanni mette in evi- denza - continua Manns - che l’alleanza nuova è ba- sata sull’obbedienza alla Parola di rivelazione portata da Gesù. La corrispondenza, quando si applica la tecnica del midràsh , non deve necessariamente essere espressa al millesimo, ma può anche essere allusiva, anche se riteniamo che nel testo di Gen 41,55 il tema dell’obbe- dienza non è solo implicito, ma abbastanza evidente. Inviando il popolo da Giuseppe, con l’invito esplicito «fate quello che vi dirà», è evidente che il faraone sot- tende il tema di «ubbidire» all’uomo che dovrà coordi- nare i sette anni di siccità, specialmente se si tiene conto delle parole che egli pronuncia davanti alla sua corte, appena Giuseppe finisce di spiegare i sogni: « 38 Il faraone disse ai ministri: Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?... 40 Tu stesso sarai il mio governatore e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo » (Gen 41,38.40). La traduzione di questo versetto non esprime l’inten- sità dell’ebraico; il confronto con la versione greca della LXX serve a dare al lettore anche il senso armo- nico dell’immaginazione linguistica: il testo ebraico di Gen 41,40 dice letteralmente: «Tu stesso sarai il go- vernatore della mia casa e sulla tua bocca ti bacerà tutto il mio popolo »; la versione greca della LXX in- vece traduce, interpretando (come fa il midràsh ): «Tu sarai [governatore] sulla mia casa e alla tua bocca ob- bedirà tutto quanto il mio popolo» (anche la Vulgata traduce dalla LXX). Il IV vangelo, come tutto il NT, dipende dalla Bibbia greca della LXX, per cui il tema dell’obbedienza è evi- dente. Baciare sulla bocca qualcuno in occidente si- MC RUBRICHE # Giuseppe spiega i sogni del faraone che lo elegge suo governatore per provvedere ai sette anni di carestia.
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