Missioni Consolata - Dicembre 2011
28 MC DICEMBRE 2011 CHIESA E WEB che siamo ancora molto analfa- beti». Proprio perché Internet ha a che fare con la dimensione esi- stenziale, come tutte le realtà ha i suoi punti di forza e i punti di debolezza. Consente di navigare e intercet- tare un mare magnum di notizie, sulle quali, però, si deve operare un sano discernimento. «Quando si naviga in rete si è sottoposti a due fenomeni: la di- spersione e la contaminazione. Ogni volta che faccio un’indagine in Internet attraverso un motore di ricerca, la rotta è sempre di- versa, vuol dire che nel mare del web ho sempre delle coordinate molto variabili: dispersione. Inoltre più mi allontano dai por- tali che conosco e che utilizzo con la mentalità pre-digitale, più posso sperimentare la contami- nazione, ovvero faccio fatica a valutare le fonti. Occorre fare il confronto tra più documenti. Questi due fenomeni hanno un impatto a livello psicologico sulle nuove generazioni. Qui è impor- tante offrire alla gente delle “istruzioni per l’uso”». Istruzioni, regole, ma esiste una «morale internettiana»? «Quando ero bambino i miei ge- nitori mi hanno insegnato ad at- traversare la strada sulle stri- sce. La strada è un “non luogo”, realtà di passaggio funzionale al camminare, all’andare. Per po- ter navigare devo rispettare il “codice della strada”, avere un regolamento che mi consenta di essere sicuro, tranquillo. Il problema della rete è che pur- troppo anche a livello di Chiesa e comunità cristiana, non abbiamo fatto abbastanza per fornire que- ste regole. Così si innescano meccanismi che dal punto di vi- sta etico sono discutibili. Nel mondo reale se entro in un negozio e rubo della merce è peccato, perché non ho pagato. Ma se nella rete, usando dei pro- grammini, scarico illegalmente video o musica, sembra non es- serlo. Saltano le coordinate. Im- portante è affermare il bene co- mune, anche nella rete, perché non è un mondo che non esiste. Il termine virtuale è ambiguo. È un’altra dimensione, la ripropo- sizione di un mondo reale che comunque c’è». Qui si pone un problema impor- tante per educatori e genitori, che sono «immigrati», mentre i figli sono dei «nativi». Le preoc- cupazioni relative ai pericoli della rete e alla dissipazione del tempo sono molte. «Nell’azione catechetica, le par- rocchie dovrebbero offrire servizi per la comunità. Bisogna edu- care anche nella rete. Il ragiona- mento applicato anni fa alla Tv: non è buona, non è cattiva, ha una sua neutralità. È uno stru- mento di comunicazione. Nella Tv puoi trovare grano buono e zizzania, lo stesso nella rete. È importante consentire agli utenti, soprattutto i giovani, di operare un sano discernimento: la sfida educativa nella rete è fondamentale, è uno degli aspetti essenziali che caratteriz- zano l’azione di evangelizza- zione. Dobbiamo investire ri- sorse, energie, anche soldi. La capacità di operare una scelta tra i valori del regno e dell’anti regno». LIBERTÀ E DIRITTI Il web è il mezzo di comunica- zione più libero, ma siamo tutti tracciati, le nostre mail, conver- sazioni e foto memorizzate nei data base, così come i nostri comportamenti, i profili. Ne con- segue uno strapotere dei provi- der (fornitori di servizio in rete) e delle compagnie telefoniche. «È vero. Si pone una questione fondamentale, spesso strumen- talizzata in maniera ideologica. È chiaro che bisogna riaffermare il potere politico sulla rete, non all’insegna dell’oscurantismo o della censura, ma per gover- narla, per permettere a tutti la libertà di espressione, ma affin- ché comunque il bene comune venga preservato. Da questo punto di vista oggi la rete è anar- chica. Bisogna mettere delle re- gole, proprio perché essa rap- presenta un bene comune, e si- gnifica che la politica deve vigi- lare perché non vi siano abusi, perché l’individuo molte volte non è tutelato dalla rete. La pri- vacy può essere stravolta. Il legi- slatore deve fare la sua parte. Bisogna soprattutto vigilare su quelli che detengono il potere nella rete, mi riferisco alle com- pagnie telefoniche, a chi ha la proprietà delle linee e dei data base . Il rischio che corriamo è che la politica diventi non solo ancella dell’economia, con tutti i disastri che ne comporta, ma anche della rete e questo sa- rebbe un dramma ancora più grave». Marco Bello IL LIBRO: CLICCATE E ... Giulio Albanese e Sergio Pillon, «Cliccate e troverete, un missionario e un esploratore a spasso per la Rete». Prefazione di mons. Domenico Pompili, sottosegretario Cei, Direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Infinito Edizioni, 2011, pp. 144, € 12,00. Disponibile E-book € 6,90. www.infinitoedizioni.it.
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