Missioni Consolata - Ottobre 2011

MC ARTICOLI quelle zone) nei crateri vetrificati - e pertanto impermeabilizzati e capaci di trattenere le scarse piogge - prodotti dagli scoppi atomici e per questo quanto mai radioattivi. Molti aborigeni si ammalarono e morirono, vittime di una nuova, subdola epidemia provocata da altri uomini. «Al tempo dei test gli aborigeni si sono sentiti trattati alla stre- gua di animali da esperimento. Come conseguenze dell'esposi- zione alla ricaduta radioattiva dovuta ai test nucleari, molti morirono, altri ebbero malattie gravi, taluni rimasero ciechi» racconta la regista Katherine Ai- gner. Pochi in Australia e altrove si preoccuparono, dato che, in quel periodo, sostanzialmente era nullo il peso politico degli abori- geni ed anzi venivano da molti considerati poco più che animali (vedi box). Katherine Aigner ricorda con particolare emozione il racconto della professoressa universitaria di origine aborigena (una delle poche) Rebecca Bear-Winfield, nata con tre ovaie e incapace di procreare, dopo che sua madre venne esposta alla ricaduta ra- dioattiva, che si presentava come una «nebbiolina nera». Secondo la regista non è esagerato par- lare di un genocidio nei confronti della gente aborigena, dato che in tal modo si è andati a colpire anche le future generazioni. MILITARI ALLO SBARAGLIO Se il cinico sacrificio degli abori- geni può non sorprendere, visto il clima ideologico e culturale che si viveva in quegli anni a Camberra e dintorni, più scioc- cante è vedere con quale legge- rezza venissero esposte alle ra- diazioni ionizzanti le truppe in- glesi e australiane. Nel film di Katherine Aigner le interviste ai testimoni diretti non lasciano adito a dubbi: soldati, aviatori e altri addetti ai poligoni vennero inviati a lavorare in zone dove le dosi di radiazioni ricevute erano elevate e tali da causare alti ri- schi. «I militari che parteciparono ai test confermano che ci fu una pesante mancanza di informa- zione anche per loro, figuriamoci per gli aborigeni! Comparvero molte patologie come cancri e altre malattie, non solo ai mili- tari - continua la regista - ma anche ai loro discendenti. E se i soldati erano forse pure disposti a sacrificare la loro vita per la propria nazione, certo si sono al- quanto preoccupati nel vedere che problemi gravi si sono pre- sentati nei loro figli e nei loro ni- poti. I danni sono avvenuti a li- vello del Dna, sebbene fossero stati rassicurati che non ci sa- rebbe stato nessun problema. Però questa era nient'altro che una grande bugia». Personale australiano venne mandato a «ground zero», nel luogo esatto della detonazione atomica, meno di mezz'ora dopo lo scoppio, quando i livelli di ra- diazione erano alle stelle. Aerei da rilevamento attraversarono le nuvole di materiale radioattivo sollevate in atmosfera. Le conta- minazioni furono talmente ele- OTTOBRE 2011 MC 27 # Sopra: manifestazione di aborigeni e australiani a Camberra, in occasione delle scuse ufficiali al popolo aborigeno del primo ministro Kevin Rudd il 13 febbraio 2008. # Sotto : il palazzo dell’Opera a Sydney.

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