Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011

gono registrati in modo completo e trasparente, alimentando dina- miche di corruzione. Dal punto di vista delle risorse minerarie - soprattutto fosfato, bauxite e petrolio - si prospetta che nei prossimi anni possa au- mentare il loro sfruttamento, che oggi è ad un livello basso a causa della mancanza di infra- strutture e investimenti (il petro- lio non è ancora estratto, ndr ). UNA RICCHEZZA INTRINSECA C'è un altro settore attualmente ancora poco sfruttato ma che po- trebbe portare occupazione e reddito: il turismo. L'arcipelago delle Bijagos è un'attrazione che potrebbe attirare visitatori e turi- sti. È un sito nominato nel 1996 dall'Unesco «riserva della bio- sfera», mentre il Wwf l'ha iscritto tra le 200 regioni di particolare importanza ecologica del mondo. Oltre alle bellissime spiagge in- contaminate, la sabbia bianca e una varietà impressionante di specie marine (ippopotami, tar- tarughe e più di 150 diverse spe- cie di pesci), sulle isole abita una popolazione dalle caratteristiche culturali e dalle tradizioni molto speciali. Gente che vive a stret- tissimo contatto con la natura ed i suoi equilibri. Per cui, anche in questo caso, se venisse svilup- pato il settore turistico, occor- rerà vigilare perché venga pre- servata la relazione tra il popolo bijagos e il suo ambiente. La varietà e la diversità che con- traddistingue la Guinea-Bissau passa anche per la quantità di et- nie presenti. In una popolazione di piccole dimensioni sono pre- senti ben 36 gruppi differenti. Il più numeroso è quello dei ba- lanta che raggiunge il 30% della popolazione totale, al quale se- guono mandinga, fula, manjaco, pepel e altri. È un’ulteriore ric- chezza di questa terra ed è inte- ressante notare che le relazioni tra di essi sono solitamente se- gnate dalla solidarietà e da un basso livello di conflitto, pur con- servando una buona dose di reci- proci pregiudizi. Dal punto di vista religioso il 55% delle persone è legato alla «reli- gione tradizionale» ed è chia- mato impropriamente animista. Il 30% è di religione islamica e il 15% circa è cristiano. In generale si può affermare che è una popo- lazione semplice, pacifica, profondamente religiosa e con un forte senso del sacro. Anche le relazioni tra le diverse confes- sioni religiose è segnata da rap- porti pacifici. L'animo pacifico, la solidarietà inter-etnica ed inter-religiosa sono sicuramente elementi posi- tivi in un quadro economico e so- cio-politico non certo consolante. Di fatto, però, si percepisce un certo immobilismo generale nelle persone, abituate da anni a ricevere aiuti, per lo più calati dall'alto. Ed è proprio la logica dell'aiuto di organizzazioni inter- nazionali, Ong e a volte anche della chiesa che, insieme ad altri elementi storici e culturali, non ha favorito l'intraprendenza e la crescita del paese. Come scrive l’economista Dambisa Moyo 7 , si tratta di «un'economia aid de- pendent (dipendente dall’aiuto, ndr ), ancorata cioè ai fondi uma- nitari come unica ma costante e torrenziale forma di sostenta- mento economico». Con la com- plice corruzione del governo. Nel prossimo futuro, c'è da au- gurarsi che possa esserci innan- zitutto stabilità politica e quindi meno potere ai militari. Un clima diverso potrebbe facilitare il la- voro delle tante persone che ogni giorno cercano di costruire una Guinea-Bissau migliore, in- dipendente e fiera di sé. Senza dimenticare che, come dice il detto criolo, la lingua parlata da tutti i guineani, « sorti sta na pe » (letteralmente, la fortuna viene dai piedi): solo chi muove i propri piedi e non rimane fermo, immo- bile, in attesa può far sì che buone cose accadano. Matteo Ghiglione 60 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2011 GUINEA-BISSAU 1 - Al nome originario fu aggiunto quello della capitale Bissau per impedire la confusione con il vicino stato della Guinea, ex colonia francese. 2 - Nei primi vent’anni della sua esistenza (1974-1994) la Gui- nea-Bissau ha conosciuto cinque capi di governo, mentre nei dieci anni successivi (1997-2007) si sono succeduti ben nove primi ministri. 3 - L’Undp, l’organizzazione internazionale dell’Onu che ogni anno redige la classifica in base all’indice di sviluppo umano, le assegna in tale elenco il 173° posto su 182 paesi (Norvegia al 1° posto, Italia al 18°). 4 - F. Marzano, Il “paradiso” africano dei cartelli colombiani , www.thepostinternazionale.it, 19/02/2011. 5 - Caritas Guinée Bissau, Plano estratégico da Diocese de Bissau 2010-2014 , marzo 2010. 6 - Banca Mondiale, Guinée Bissau, Para além de Castanha de Caju: diversificação através do comércio Estudo do Diagnó- stico de Integração do Comércio para o Melhoramento do Quadro Integrado Assistência Técnica para Assuntos do Comércio Internacional , 2009. 7 - Dambisa Moyo, Dead Aid , ed. Farrar, Strauss and Giroux, 2010. Matteo Ghiglione è laureato in Coo- perazione, sviluppo e mercati tran- snazionali presso l’Università di To- rino. Frequentatore assiduo della Scuola per l’Alternativa , dopo uno stage in Portogallo, lavora attual- mente in Guinea-Bissau con l’Ong torinese Engim. Ha scritto: «La mia passione per il Sud del mondo nasce dai racconti dei due zii missionari della Consolata, Mario e Masino Barbero». NOTE # Sopra : bimbo delle Bijagos mostra il frutto del suo lavoro di pescatore.

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