Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011

abbonamenti delle tante riviste che ci arrivano… Grazie a Dio e ai benefat- tori di alcune testate, inve- ce, abbiamo la fortuna di poter arricchire la nostra formazione culturale a tutto tondo, nel panorama ecclesiale; anche se, ov- viamente, non tutti leggia- mo tutto, né tutto sempre alla pari approfondiamo e facciamo nostro. Non solo. La nostra biblioteca è a- perta alla parrocchia, ai gruppi e ai singoli che vo- gliono frequentarla per ampliare a loro volta le proprie conoscenze in am- bito d’informazione cri- stiana attraverso pubbli- cazioni che non si trovano facilmente in edicola, in li- breria o in oratorio. Quin- di, vi siamo grati anche a nome di altri, sperando così che qualcuno in più prenda nota del vostro c.c.p. e del codice del 5x1000 ... Riconosciamo che senza alcune riviste missionarie il nostro orizzonte eccle- siale moderno risultereb- be davvero... un po’ miope e provincialotto. I nostri superiori, crediamo, cor- rono serenamente “il ri- schio” che qualcuno fra i non troppi candidati al servizio diocesano… si o- rienti, prima o poi, ad gen- tes ; loro cura e premura è infatti, tenerci ben esposti al «vento dello Spirito», mentre ci educano al ser- vizio del Regno e della Chiesa, nel Mondo. Grazie, allora, e ogni fraterno cor- diale cristiano augurio!». «Vorrei essere Alberto del seminario di M.», ma sono soltanto Elio ex seminari- sta che ai suoi tempi non restava mai senza il Pic- colo Missionario e l’ Italia Missionaria …ma oggi ri- tiene che anche allora sa- rebbe stato utile, su nelle sale di studio, avere a di- sposizione qualcosa in continuità; per parecchi anni poi ha provveduto in proprio con più abbona- menti, pur avendone ri- dotto il numero dopo gli anta senza mai eliminarli tutti. Federal Reserve nell’ago- sto 2010). Tutto accade proprio quando è soprag- giunto il cosiddetto picco del petrolio, ossia la fine della sua disponibilità a basso costo. Il disastro del golfo del Messico non sarebbe mai accaduto se la BP non avesse cercato petrolio a profondità ma- rine prima considerate troppo dispendiose e troppo rischiose. L’inco- scienza e la brutalità a- mericane non devono stupire dati i precedenti: Dresda rasa al suolo a guerra finita, le bombe a- tomiche sul Giappone già sconfitto, la diossina sparsa sulle foreste del Vietnam, l’uranio impove- rito nei vari teatri di guer- ra attuali. Ciò che stupi- sce ed amareggia è la nullità europea: una pseudo-destra francese che anticipa, giustifican- dole, le ingerenze USA in Nord Africa, una pseudo- sinistra (italiana e non so- lo) che plaude alla puni- zione del tiranno libico, senza considerare coloro che lo sostengono. Non dimentichiamo che la prevalenza statunitense nel mondo ha coinciso con un “ecocidio” di pro- porzione planetaria, che nessuno pare in grado di fermare. L’egemonia sta- tunitense si regge su due pilastri: 1. Il consumismo spac- ciato per benessere, che occulta il saccheggio ope- rato dall’alta finanza; 2. La criminalizzazione di ogni capo di stato che si opponga al baratto della sovranità nazionale col li- bero mercato. Nessuno più di chi è im- pegnato nelle missioni credo possa aver capito che i dittatori, di destra o di sinistra, sono da sem- pre il pretesto interventi- sta degli USA, indispen- sabili come il terrorismo. Le guerre, come spiega il saggio Shock economy dell’americana Naomi K- lein, sono parte essenzia- le del gioco. Come può un’ Europa di antica tradi- zione e radici cristiane assoggettarvisi? Il san- gue versato in Libia, Siria e altrove lo sarebbe stato anche senza l’azione de- stabilizzante atlantica? Negli USA con denaro pubblico si sono tampo- nate le voragini finanzia- rie della lobby bancaria, poi spalmate anche sul- l’Europa; è questa la de- mocrazia da diffondere? Una società senza valori non ha futuro, e oggi è tutto il mondo a non aver- ne. Non possiamo aspet- tare che il gigante USA imploda nel suo delirio, divorato dai conflitti inte- retnici, è necessario un mondo più saggio, da perseguire anzitutto aste- nendoci da una sudditan- za che orienterebbe l’odio del terzo mondo contro tutta la cristianità. Prof. Vincenzo Caprioli www.iperlogica.it Condivido con lei il disa- gio per come si sia fatto spettacolo dell’uccisione di Bin Laden. Ho i miei dubbi, invece, quando si danno tutte le colpe all’America. In fon- do l’egemonia dell’Ame- rica fa comodo a tutti noi che, coscientemente o no, stiamo forse diven- tando più americani degli americani. Una volta dicevano che «la storia è maestra di vi- ta». La storia potrebbe ancora insegnarci tante cose, ma bisognerebbe essere degli studenti che hanno voglia di imparare. SU «TROPPE RIVISTE...» Spett.le Redazione, il 3 gennaio 2011 Il Sole 24 Ore ha dedicato un’in- tera pagina a 8/9 punti caldi della terra dove sa- rebbero potute scoppiare durante l’anno guerre o rivolte. Non era citato nessuno dei Paesi dell’A- frica del Nord. Leggendo il Bollettino Salesiano del novembre 2010 c’era un servizio di Giancarlo Ma- nieri che descriveva cosa succede attorno al Cairo, dove la gente lavora «in condizioni peggiori di quelle degli antichi schia- vi d’Egitto». Questo per dire che Rivi- ste come Missioni Conso- lata, Nigrizia, Mondo e Missione, Il Bollettino Sa- lesiano (per citarne solo alcune), grazie anche alla presenza sul posto dei va- ri missionari, danno una fotografia della realtà di paesi lontani che nes- sun’altra fonte d’informa- zione sa dare in maniera così oggettiva. Per questo mi sorprende e mi preoccupa che il se- minarista Alberto V. ( MC 05/2011, pag. 5 ) abbia chiesto di sospendere l’invio della vostra inte- ressantissima rivista. Non voglio insegnargli nulla, ma sicuramente ha più tempo di me che dedi- co quasi ogni giorno 3 ore in auto per raggiungere e tornare dal posto di lavo- ro. Vivendo in comunità di 10 seminaristi, a tavola potrebbe scambiarsi le informazioni più impor- tanti con gli altri semina- risti (senza che tutti leg- gano tutto). Interessa o no a questi seminaristi capire quelli a cui "pre- state la vostra voce"? Perfetta e sferzante - a mio avviso - è stata la ri- sposta della redazione data alla lettera. Vi auguro di continuare con coraggio. Andrea Gobbo via email, 27/05/2011 Carissimi, salve! Vorrei essere «Alberto del seminario di M.». Mi farei portavoce dei miei solidali benedetti nove compa- gni/amici e del nostro a- matissimo staff di forma- tori e accompagnatori, per ringraziare sentitamente della simpatia con cui ci regalate ancora la vostra rivista missionaria senza richiederci quote d’abbo- namento. Scriverei : «Ci è assai caro che compren- diate come in effetti noi manipolo facciamo un po’ fatica a onorare tutti gli 6 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2011 redazione@rivistamissioniconsolata.it

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